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Palermo, ingegnere indagato: "Nessun legame con la mafia"

Salvatore Mandarano davanti ai pm della Dda ha reso dichiarazioni spontanee su richiesta dei pm. Il professionista è accusato di aver fatto da tramite tra i boss di San Lorenzo e alcune vittime del racket

PALERMO. Si è presentato ai pm della dda per essere sentito l'ingegnere Salvatore Mandarano, professionista palermitano indagato per associazione mafiosa. Accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Fabrizio Biondo e Nico Riccobono, Mandarano si è detto disponibile a rendere interrogatorio, ma i pm Marcello Viola e Lia Sava hanno preferito che l'indagato facesse dichiarazioni spontanee.           
Mandarano ha negato qualunque legame con la mafia. Secondo gli investigatori, il professionista sarebbe il tramite tra i boss di San Lorenzo e alcuni imprenditori vittima del racket. Per alcuni pentiti la cosca mafiosa si sarebbe, inoltre, rivolta all'ingegnere  per avere concessioni edilizie. Mandarano ha anche chiarito ai pm la vicenda che riguarda il figlio, sfregiato al volto due anni fa. Il professionista ha detto che si sarebbe trattato di un episodio di bullismo e non un'aggressione legata alla criminalità organizzata.

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