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Mafia nell’Agrigentino, arrestato il sindaco di Castrofilippo

In cella sono finite 5 persone, tra cui Salvatore Ippolito, eletto nelle liste del Pdl. Il primo cittadino avrebbe appoggiato la “famiglia” locale guidata da Antonino Bartolotta

AGRIGENTO. Cinque persone, tra cui il sindaco del Comune di Castrofilippo, Salvatore Ippolito di 55 anni (Pdl), sono state arrestate, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, dalla squadra mobile di Agrigento, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Palermo su richiesta della Dda.
Le indagini hanno permesso di disarticolare la famiglia mafiosa operante a Castrofilippo, al cui vertice era posto, da anni, prima per volere dell'ex boss Maurizio Di Gati e poi dell'ex latitante Giuseppe Falsone, l'ultra ottantenne Antonino Bartolotta. L'organizzazione criminale di Castrofilippo, secondo i poliziotti, avvalendosi anche della presunta complicità del sindaco, era in grado di condizionare l'assegnazione degli appalti che venivano affidati con il sistema della trattativa privata o del cottimo fiduciario. Tra le opere sulle quali la mafia aveva posto le sue attenzioni e per la cui realizzazione il sindaco Ippolito aveva garantito il suo appoggio vi sarebbero state il centro commerciale Le vigne e i capannoni del mercato ortofrutticolo di Castrofilippo.
Determinante per le indagini anche il contributo offerto dai collaboratori di giustizia.

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