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Svolta nell'omicidio di Rostagno: probabile il processo

Una perizia balistica avrebbe confermato i sospetti su Vito Mazzara, indicato come esecutore materiale del delitto di 22 anni fa, e sul boss Vincenzo Virga

PALERMO. La Procura antimafia di Palermo è pronta a chiedere il processo contro i due presunti assassini del giornalista torinese Mauro Rostagno, ucciso 22 anni fa nelle campagne di Valderice (Tp). Una perizia balistica, consegnata dal medico legale, Livio Milone, avrebbe infatti confermato i sospetti su Vito Mazzara, indicato come esecutore materiale del delitto commesso il 26 settembre del 1988 e, di conseguenza, anche nei confronti del capo mandamento di Trapani, il boss Vincenzo Virga, in qualità di mandante.    


Secondo questa ricostruzione, pubblicata oggi da alcuni quotidiani, nell'inchiesta condotta dai Pm Antonio Ingroia e Gaetano Paci riaffiorerebbe anche l'ipotesi della cosiddetta "pista interna". Il sospetto, cioé, che qualche appartenente alla comunità per il recupero dei tossicodipendenti Saman, della quale Rostagno era tra gli animatori, abbia fornito un supporto logistico ai killer. Il giornalista sarebbe stato ucciso da Cosa nostra per le sue denunce e le inchieste portate avanti attraverso un'emittente televisiva trapanese.  Sia Mazzara sia Virga sono detenuti e condannati all'ergastolo per altre vicende. Nel maggio del 2009 la Dda aveva ottenuto dal Gip l'emissione di un ordine di custodia cautelare nei confronti degli indagati, poi annullato dal tribunale del riesame che aveva ritenuto insufficienti gli indizi raccolti.

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