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Ciancimino jr: "Berlusconi pagò mio padre"

Nel 1983 l'attuale premier ha consegnato un assegno da 35 milioni di lire all'ex sindaco di Palermo per l'acquisto di tessere della Dc

PALERMO. Fino al mese scorso era sfuggito ad ogni perquisizione, ma ci ha pensato il figlio di don Vito a consegnarlo ai magistrati di Palermo. Massimo Ciancimino ha “girato” ai pm un assegno di 35 milioni di lire emesso dal Silvio Berlusconi a favore del padre. Per l’acquisto di tessere della Dc da parte del leader del gruppo che prendeva il nome dallo stesso ex sindaco mafioso di Palermo. Il titolo di credito risale al periodo ’79-’83 e all’epoca Berlusconi non era ancora in politica, ma che comunque avrebbe contribuito a rafforzare la Dc. Tra le carte, anche una lettera-sfogo manoscritta da don Vito in cui l’ex primo cittadino del capoluogo isolano scriveva di essere “figlio della stessa lupa” di Berlusconi e Dell’Utri ma di essere l’unico condannato “per questioni geografiche”.
Maggiori dettagli nell’edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, martedì 14 settembre 2010.

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