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Grandi opere in ritardo e a Palermo è allarme allagamenti

E' bastato un nubifragio per creare danni e disagi nel capoluogo isolano. A rischio il servizio di manutenzione delle caditoie e il completamento del collettore fognario

PALERMO. Palermo risente tutto il contraccolpo delle grandi opere che non ci sono. O che quantomeno restano ferme al palo, tra contratti rescissi e licenziamenti in agguato. Nodi che sono venuti al pettine con le piogge degli ultimi giorni, che hanno messo in ginocchio il capoluogo isolano incapace di sopportare il peso di un nubifragio. Sotto la lente di ingrandimento ci sono due questioni: la realizzazione mai compiuta del collettore sud orientale e la manutenzione delle caditoie che rischia di fermarsi.

Il collettore sud orientale
Un’opera fondamentale da 31 milioni di euro che avrebbe dovuto permette lo smaltimento di settantamila litri di reflui (sia acque bianche che nere) al secondo da Uditore ad Acqua dei Corsari. Appaltata circa otto anni fa, il contratto con la ditta che si era aggiudicata l’appalto dei lavori è stato rescisso e adesso si cerca un’impresa che la sostituisca. E intanto tutto rimane fermo.

Le caditoie
Rischia di fermarsi la squadra di operai, dipendenti da Amiaessemme, che si occupa della pulizia e manutenzione delle caditoie. La società non riesce più a coprire i costi e il presidente ha dato disposizione di avviare i licenziamenti. Forse è soltanto una manovra per spingere il Comune a trovare una soluzione, ma intanto cresce la preoccupazione così come il rischio di maltempo.

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