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Palermo, parenti boss a imprenditore: "Guai a te se denunci"

Sarebbero queste le parole che i parenti di Atanasio Alcamo, indicato come capo emergente a Ficarazzi e arrestato il 6 agosto, avrebbero usato come intimidazione

PALERMO. "Sbirro, da qui te ne devi andare". Sono le parole che i parenti di Atanasio Alcamo, indicato come boss emergente della famiglia mafiosa di Ficarazzi, nel Palermitano, avrebbero usato per intimidire un imprenditore e convincerlo a non rivolgersi ai carabinieri.  Alcamo, arrestato il 6 agosto scorso, sarebbe il mandante di un atto intimidatorio subito dall'imprenditore a cui era stato bruciato il portone di casa.


Secondo l'accusa si sarebbe rifiutato di affidare alcuni lavori alla ditta del presunto boss che produce infissi. All'indomani dell'arresto di Alcamo, il padre e il fratello di quest'ultimo, avrebbero avvicinato l'imprenditore per cercare di zittirlo. L'uomo invece di denunciare l'episodio ai militari avrebbe provato a giustificarsi con il padre di Alcamo, rassicurandolo che non avrebbe mai parlato del figlio con gli investigatori. La vicenda é, però, finita in un'annotazione della polizia giudiziaria che descrive il pesante clima che si respira a Ficarazzi.

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