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Ricorso di Falsone contro il 41 bis

Il boss ha dato mandato al suo legale di chiedere l'annullamento del regime di carcere duro. Deciderà il tribunale di sorveglianza di Roma

AGRIGENTO. Il boss Giuseppe Falsone chiede la revoca del 41 bis, il regime del "carcere duro" imposto con un decreto del ministero della Giustizia il 13 agosto, quarantotto ore dopo l'estradizione dalla Francia dove è stato arrestato il 25 giugno dalla polizia italiana. Lo strumento dell'ordinamento penitenziario prevede, al fine di evitare che i boss possano continuare ad avere contatti con l'esterno, una serie di restrizioni: limiti per le visite con familiari e legali di fiducia, censura sulla posta e un vetro blindato che separa dai parenti durante i colloqui. L'ex latitante di Campobello, nel frattempo, è stato trasferito dal carcere di Milano-Opera a quello di Novara. Adesso è recluso nella stessa struttura dove si trova il suo ex "capo" Bernardo Provenzano. "Il ragioniere" ha incaricato il suo difensore, l'avvocato Giovanni Castronovo, di ricorrere contro il decreto del ministero della Giustizia che gli impone il "carcere duro". A decidere sarà il tribunale di Sorveglianza di Roma.
Maggiori dettagli sull'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola oggi (2 settembre 2010).

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