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La "bella vita" di Falsone a Marsiglia, tra feste e donne

Incontri galanti sopratutto con ragazze sudamericane, barche di lusso, case bellissime e party notturni. Tutti i retroscena della latitanza del capo della famiglia agrigentina

AGRIGENTO. Mare, feste e belle donne. Possibilmente sudamericane. Incontri galanti e mai finire. Aveva anche preso una cotta per una bancaria, bellissima, a cui faceva una corte serrata, serratissima. Giuseppe Falsone, capomafia della famiglia agrigentina, adesso in carcere, nella sua latitanza di Marsiglia, in Francia, non viveva certo da recluso. La sua era un "esilio dorato", dove non si faceva mancare proprio niene. Un "covo" che in realtà era una stupenda casa in un quartiere borghese, a Boulevard Notre Dame, dove spesso teneva delle grandiose feste dove si poteva trovare ogni tipo di divertimento. Aveva soldi, tanti, e tutto il tempo che voleva a sua disposizione per darsi alla bella vita. Non aveva rapporti sentimentali stabili, almeno negli ultimi mesi. Una vita vissuta all'opposto dell'immaginario collettivo dei latitanti di Cosa Nostra, tra barche (aveva anche preso la patenta nautica) e lussom da vero imprenditore edile rampante nato e vissuto a Marsiglia. Le circostanze sarebbero state confermate dai poliziotti, che per lunghissimo tempo hanno tenuto sott'occhio i movimenti di Falsone, che sembrava imprendibile, anche grazie alle operazioni chirurgiche a cui si era sottoposto. Ulteriori approfondimenti nell'ediziona cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi 14 agosto 2010.

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