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Palermo, aeroporto: al via la sperimentazione del body-scanner

Durerà circa nove settimane e si concluderà verso la fine settembre. La strumentazione arriva nel capoluogo isolano dopo essere stata attivata a Roma, Milano e Venezia

PALERMO. Dopo quelle a Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia Tessera, l'Enac ha avviato anche all'aeroporto di Palermo la sperimentazione dei body scanner, finalizzata ad individuare il tipo di apparato più rispondente ai requisiti di sicurezza e di privacy per la rilevazione di quegli oggetti e quelle sostanze che i tradizionali metal detector non possono individuare. La strumentazione è stata presentata in conferenza stampa all'aeroporto Falcone e Borsellino, alla presenza del ministro dell'Interno Roberto Maroni, del ministro della Salute Ferruccio Fazio, del presidente dell'Enac Vito Riggio, del direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta, del direttore generale della Gesap Carmelo Scelta. Se a Roma Fiumicino e Milano Malpensa sono utilizzati macchinari a onde elettromagnetiche attive, a Venezia Tessera e a Palermo viene applicata una tecnologia definita di tipo 'passivo', senza emissioni di energia o onde elettromagnetiche attive, in grado invece di rilevare, sotto forma di immagini, l'energia emessa naturalmente dal corpo umano. La sperimentazione allo scalo Punta Raisi durerà circa 9 settimane e si concluderà verso la fine di settembre. Al termine di questo periodo il Cisa - Comitato Interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti, di cui è presidente lo stesso Vito Riggio - valuterà i risultati ottenuti in termini di sicurezza, efficienza ed effettivo risparmio di tempo nell'operatività aeroportuale. Alla luce dei risultati, il Cisa deciderà quindi quale tipo di apparecchiatura body scanner sarà più opportuno installare definitivamente negli aeroporti nazionali, scegliendo tra quelle sottoposte a sperimentazione nel corso di questo periodo nei quattro aeroporti. Il macchinario in prova a Palermo si presenta come una cabina di fronte alla quale viene chiesto al passeggero di fermarsi per qualche secondo al fine di permettere una scansione completa del suo corpo. Il body scanner, come quelli già utilizzati negli altri aeroporti, non presenta alcuna controindicazione per la salute e garantisce la privacy del passeggero. Non genera, infatti, alcun irradiamento del soggetto sottoposto ai controlli: tutte le persone, comprese donne in stato di gravidanza e portatori di pacemaker o con altri problemi di salute, possono essere sottoposti al controllo con il body scanner senza alcun rischio. Per quanto riguarda la privacy, l'immagine evidenziata sul monitor dell'operatore è solo una sagoma della persona che si sta sottoponendo al controllo del body scanner, di cui non viene mostrato alcun particolare anatomico. Le immagini, inoltre, non sono archiviabili, e vengono utilizzate solo nel momento del passaggio per il rilievo di eventuali oggetti indosso al passeggero. L'apparato installato a Palermo denominato T8000, della ditta Thruvision, commercializzata in Italia dalla SetecoCm Spa., individua quegli oggetti potenzialmente pericolosi ad oggi non rilevabili dai metal detector. "Oggi anche a Palermo - ha affermato Vito Riggio - l'Enac va a completare in tempi brevissimi rispetto alla gran parte d'Europa la fase dei test sui vari tipi di apparecchiature presso gli aeroporti italiani". Per il direttore generale della Gesap Carmelo Scelta "grazie all'impegno economico che stanno sostenendo l'Enac e il governo  l'aeroporto di Palermo ha innalzato ulteriormente gli standard di security".

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