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"Ci vuole prevenzione nell'uso e nella custodia delle armi"

Il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo Teo Luzi dopo la morte del cineoperatore Calogero Scimeca ieri ad Altofonte. Sono indagati Mario Licodia e la moglie Rita Di Carlo

PALERMO. Gli indagati per la morte del cineoperatore Calogero Scimeca, ieri ad Altofonte, sono Mario Licodia, ferroviere di 56 anni con la passione per la caccia, e la moglie Rita Di Carlo. "La custodia delle armi - dice il colonnello Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo - deve essere assicurata con ogni diligenza nell'interesse della sicurezza pubblica. Per esempio, quando l'arma o del materiale esplodente sono detenuti in una privata abitazione è doveroso predisporre le necessarie cautele per impedirne l'accesso a chi non è autorizzato, quindi è doveroso che le stesse siano custodite scariche in apposito armadio blindato, separate dal munizionamento". Luzi aggiunge: "Le armi non possono essere maneggiate da persone non esperte, specie nell'ambito familiare. La sicurezza e la prevenzione sull'uso e la custodia delle armi, sono la basi fondamentali, affinché non si ripetano episodi che possono diventare imprevedibili tragedie".

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