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Terrasini, coltivavano canapa indiana: arrestata una coppia

Salvatore Scaglione, 49 anni, e Maria Maniaci, 54, sono finiti in manette dopo che i carabinieri di Carini hanno scoperto una vera e propria piantagione nella loro abitazione

TERRASINI. Avevano tutto l’occorrente: palette, rastrelli, zappe e concimi e quant’altro vi fosse bisogno per la loro coltivazione di canapa indiana, la coppia aveva trasformato un aiuola in una piantagione di canapa indiana finché non sono stati scoperti dai Carabinieri della Compagnia di Carini che hanno sequestrato le 200 piante ed arrestato i due. Salvatore Scaglione muratore incensurato classe 1961 e la sua convivente Maria Maniaci, casalinga incensurata classe 1957, residenti a Terrasini (PA) in località Femmina Morta. La coppia, arrestata dai Carabinieri di Terrasini, da tempo ormai coltivava questa passione, infatti è stata sorpresa, munita di tutta l’attrezzatura necessaria, mentre curava una discreta quantità di piante di canapa indiana, (duecento circa) rigogliose ed alte circa un metro, coltivate con cura all’interno di una aiuola retrostante la propria abitazione. Anche l’insospettabile coppia non è sfuggita alla morsa dei controlli a tappeto disposti dal Comando Compagnia Provinciale dei Carabinieri di Palermo al fine di contrastare e reprimere la produzione di canapa indiana, fenomeno molto diffuso in un territorio come quello della provincia e del carinese, che climaticamente è perfetto per la coltura della pianta. Per i conviventi incensurati è scattato l’immediato arresto e la successiva traduzione presso le Case Circondariali “Ucciardone” e “Pagliarelli” di Palermo. I militari hanno potuto constatare la produttività di quella zona. La superficie era coltivata in maniera intensiva attraverso una ordinata distribuzione delle piante, disposte su filari paralleli, ed un fitto impianto di irrigazione. Nella tarda serata di ieri un agronomo ha constatato la qualità della coltivazione, che è stata successivamente sottoposta a campionatura dai militari del L.A.S.S. del Comando Provinciale di Palermo. In queste ore i Carabinieri del laboratorio stanno procedendo alle analisi dei campioni repertati al fine di individuare il quantitativo di principio attivo presente nelle foglie. Dopo il prelievo di alcune piante per gli accertamenti, i militari su disposizione della magistratura hanno proceduto all’immediata distruzione delle piante rinvenute, arbusti che in alcuni casi raggiungono anche l’altezza di 2 metri con tronchi del diametro di quasi 10 centimetri. Tutta l’attrezzatura sequestrata verrà portata dinanzi al giudice in processo.

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