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Borsellino, manifestazione popolo di "Agende Rosse"

Alla vigilia della strage di via D'Amelio circa 100 persone sono arrivate al castello Utveggio marciando con il simbolo della loro organizzazione

PALERMO. Sono arrivati al castello Utveggio di Palermo cantando Bella ciao. Meno di 100 persone - molte non siciliane, pochissime di Palermo - che rappresentano il popolo delle Agende rosse e hanno marciato, alla vigilia dell'anniversario della strage di via D'Amelio, per commemorare il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, uccisi il 19 luglio di 18 anni fa, e per chiedere che si arrivi alla verità sulla strage di via D'Amelio.    Il corteo, partito dal luogo dell'esplosione dell'autobomba, é giunto al castello Utveggio che avrebbe ospitato una sede riservata del Sisde. Gli inquirenti, da tempo, hanno avanzato l'ipotesi di un coinvolgimento di esponenti dei servizi nella strage: per questo il popolo delle Agende rosse, movimento voluto da Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso, ha scelto il castello come meta finale del corteo.  I manifestanti hanno marciato con in mano il simbolo della loro organizzazione: l'agenda rossa, in riferimento al diario in cui Borsellino scriveva appunti e riflessioni, sparito dopo l'esplosione dell'autobomba, e diventato simbolo della verità negata sulla strage.

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