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Processo all’ex assessore Miceli, rinvio della Cassazione

PALERMO. Ancora un rinvio della sentenza della Cassazione, nel processo contro l'ex assessore comunale di Palermo, Domenico Miceli, imputato di concorso in associazione mafiosa e condannato a 6 anni e 6 mesi in appello. La sesta sezione della Suprema corte, dopo il differimento deciso in aprile, ha deciso un altro spostamento della data della decisione al 19 novembre: il provvedimento è stato adottato per acquisire gli originali dei decreti che autorizzavano le intercettazioni ambientali nei confronti del boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro, la cui abitazione di via De Cosmi, nel pieno centro di Palermo, era assiduamente frequentata da Miceli.
Più che probabile, a questo punto, che il processo Miceli venga trattato dopo quello che viene considerato il processo principale di questo filone di indagini della procura di Palermo, quello delle cosiddette 'Talpe', in cui è imputato anche l'ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, condannato a 7 anni per favoreggiamento e rivelazione di segreti delle indagini, aggravati dall'agevolazione di Cosa nostra.
Cuffaro e Miceli sono entrambi accusati di avere fatto scoprire una microspia che il Rosi aveva piazzato in casa Guttadauro. L'attuale senatore dell'Udc è imputato, ma in un altro processo, ancora in corso in primo grado, anche di concorso in associazione mafiosa.

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