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Sentenza Dell'Utri, i legali: "Pietra tombale sulla trattativa Stato-mafia"

L'avvocato Mormino: "Spatuzza non preso in considerazione". Federico, altro difensore del senatore: "Corte condizionata comunque dalla stampa"

PALERMO. "Con questa sentenza si mette una pietra tombale sulla presunta trattativa tra Stato e mafia durante il periodo delle stragi. Quello che ha detto Spatuzza non è stato evidentemente preso in considerazione come voleva l'accusa". Lo ha detto l'avvocato Nino Mormino, legale di Marcello Dell'Utri, sottolineando che la corte ha assolto il suo assistito per le condotte contestate in epoca successiva al 1992, escludendo cioé qualunque "patto" tra lo Stato e Cosa Nostra subito dopo le stragi.
"C'é stata una vera campagna di stampa tale da condizionare la Corte. Non si è mai vista una Corte fare un comunicato stampa", dice invece l'avvocato Pietro Federico, un altro dei legali.   
"L'appello è stato trasformato in un campo di battaglia - ha aggiunto l'avvocato Federico - è stato alquanto irrituale leggere oltre al comunicato della Corte anche quelli dell'Associazione nazionale magistrati e dell'Ordine degli avvocati".
 

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