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Dai pescatori ai notai: gli estremi delle dichiarazioni al Fisco

Studio sui redditi medi dei lavoratori autonomi relativi all'anno di imposta 2008. Tanti sotto i 15 mila euro

ROMA. I più poveri tra i lavoratori autonomi sono i pescatori che vivono con un reddito di 2.100 euro l'anno. I più ricchi sono invece i 'soliti' notai che dichiarano un reddito medio di 327.000 euro. In mezzo alle due categorie estreme c'é però una sfilza di autonomi che vive sotto i 15-16.000 euro l'anno: dai parrucchieri (11.400) ai macellai (16.000), dagli orefici (14.300) ai gestori di impianti sportivi (4.800 euro). Sono alcuni dei dati che emergono dalle statistiche dei redditi medi dei contribuenti sottoposti agli  studi di settore elaborate sulle dichiarazioni dello scorso anno e dunque sull'anno di imposta 2008.   
Mediamente un autonomo, contribuente 'persona fisica', che è poi la figura di gran lunga prevalente, ha un'attività con un giro d'affari di 101.800 euro l'anno e un reddito di 27.500.   
La crisi si era già fatta sentire alla fine del 2008 e nelle dichiarazioni 2009 sono operativi specifici "correttivi": a conti fatti la riduzione del reddito è stata del 6,6%, che sale - mette in risalto la Cna - a -14% nel manifatturiero con punte del -17,5% nel tessile.   
Tempi duri per tutti ma per alcuni di più visto che, stando alla dichiarazioni dei redditi, sono costretti a vivere con poco più di mille euro al mese, visto i loro redditi medi. Tra le categorie che dichiarano guadagni fiscali vicini alla soglia di povertà - secondo i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia - figurano infatti gli antiquari (10.100 euro), i fiorai (11.900), i tassisti (14.500 euro). Anche gli albergatori se la passano non proprio bene, sempre sei si guarda ai loro 'Unico': dichiarano un reddito di 13.200 euro l'anno, quasi la metà di coloro che, per esempio, operano nello stesso settore, quello della ricezione turistica, ma gestiscono un camping (23.200). Non meglio va a bar e ristoranti: i primi dichiarano mediamente 16.300 euro, i secondi 14.500.   
C'é però la categoria alla quale il lavoro, purtroppo, non manca mai. I servizi di pompe funebri dichiarano infatti redditi sopra la media e pari a 32.800 euro l'anno.   
Non parliamo poi di chi fa del divertimento il suo business: sono guadagni da fame quelli che si registrano per i proprietari di discoteche e sale da ballo (5.800 euro). Tra i più poveri d'Italia ci sono anche i gestori di centri benessere (3.700 euro) e di palestre (4.800 euro).   
Da un punto di vista geografico, i più ricchi, o quelli che dichiarano al fisco di più, a seconda di come si vuole vedere la faccenda, sono a Milano: i lavoratori autonomi del capoluogo lombardo dichiarano infatti redditi per 38.100 euro l'anno. Oltre il doppio dei redditi di commercianti e artigiani di Vibo Valentia che compilano le dichiarazioni più 'leggere': nella provincia calabrese la media dei redditi autonomi è infatti di 15.300 euro l'anno. Restando alla Lombardia tutte le province sono sopra la media italiana (27.500 euro). Situazione simile nelle altre Regioni del Nord, con qualche sporadica eccezione in Liguria e Emilia Romagna. Al Sud in genere le dichiarazioni di commercianti e artigiani mostrano redditi sotto i 20.000 euro.

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