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Quindicenne folgorato, conferma condanna per tecnici Anas

La Cassazione ha dichiarato inammisibile i ricorsi presentati dagli imputati dopo la sentenza della Corte d'Appello per la morte di Paolo Leto, avvenuta a ferragosto del 2002

PALERMO. I giudici della quarta sezione penale della Corte suprema di Cassazione hanno dichiarato inammissibile i ricorsi presentati dai dipendenti tecnici dell'Anas, Nicolò Montana e Egidio Aloisio, condannati lo scorso anno dalla Corte d'Appello di Palermo a due anni di reclusione (pena condonata) per la morte di Paolo Leto, 15 anni, avvenuta la notte di ferragosto del 2002. Viene così confermata la sentenza di condanna.    Il ragazzo stava rientrando da un falò notturno sulla spiaggia di Trabia, alle porte di Palermo, quando sfiorò con la mano destra un palo dell'illuminazione pubblica dell'Anas, rimanendo foolgorato a cusa di una dispersione d'energia elettrica. I due tecnici dell'Anas ricoprivano la carica rispettivamente di direttore del centro impianti tecnologici e telecomunicazioni per la Sicilia centro-occidentale e responsabile della manutenzione, e capo nucleo dello stesso centro. "Con la sentenza della Cassazione - dice Carmelo Leto, padre di Paolo - si chiude una pagina dolorosissima, resta un dolore immenso e un vuoto incolmabile. Sono stati individuati i responsabili, ma di fatto per loro non c'é stata alcuna conseguenza pratica: continuano a lavorare, la loro vita non è cambiata. Io da sette anni e dieci mesi indosso la cravatta nera".

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