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Palermo, confisca da 11 milioni ai boss Galatolo

PALERMO. Beni per un valore complessivo di 11 milioni di euro sono stati confiscati a boss e fiancheggiatori di cosa nostradal Gico del nucleo di polizia tributaria di Palermo, su disposizione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Alcuni beni sono riconducibili anche ai fratelli Vito e Gaetano Galatolo esponenti della famiglia mafiosa del quartiere Acquasanta.
Vito Galatolo 78 anni è stato condannato dalla corte di assise di Palermo, a sette anni di reclusione per mafia. Il fratello Gaetano, 71 anni è stato invece condannato a sei anni di reclusione, per estorsione. Il provvedimento di confisca riguarda anche Angelo Fontana 47 anni, nipote dei Galatolo.
Fontana fu arrestato nel 1997 per associazione a delinquere finalizzata al controllo degli appalti pubblici, in relazione alle commesse di lavoro assegnate ad imprese specializzate in lavori marittimi nei cantieri navali di Palermo, e per estorsione ed omicidio. Nel 2000 è stato condannato all'ergastolo. Attualmente è sottoposto al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Confiscati i beni anche ad Angelo Galatolo, 44 anni, accusato di mafia e traffico di droga e condannato a tredici anni per strage e detenzione di materiale esplosivo nell'ambito dell'inchiesta sul fallito attentato all'Addaura nei confronti del giudice Falcone.

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