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"Non intubò il paziente": condannato medico a Palermo

Sei mesi per omicidio colposo sono stati inflitti a Giusepe Balistreri. La vittima, Francesco Calderone, 66 anni, morì per asfissia nel 2006

PALERMO. Il medico Giuseppe Balistreri è stato condannato a sei mesi dal giudice monocratico di Palermo, Fabio Licata, per omicidio colposo. La vittima, Francesco Calderone, 66 anni, morì il 21 maggio 2006.
L'uomo, che aveva problemi di alcolismo, fu trovato dal figlio a terra sul balcone di casa. Pensando che si trattasse di coma etilico, il ragazzo chiamò l'ambulanza e il 113 che arrivarono dopo circa mezz'ora.    
Nell'ambulanza, all'uomo venne somministrato da Balistreri, difeso dall'avvocato Gioacchino Berna, l'Anexate, un farmaco indicato in caso di coma etilico. Ma il pensionato morì poco dopo l'arrivo all'ospedale civico di Palermo. Secondo il pm, il medico avrebbe dovuto intubare l'uomo, facendo una tracheotomia. Dall'autopsia è emerso, infatti, che l'arresto cardiaco sarebbe stato causato dall'asfissia dovuta all'ingestione di un pezzo di carne che era rimasto nella gola di Calderone.     
La famiglia di Calderone, i due figli Dario e Giovanni e la moglie Provvidenza Leta, si sono costituiti parte civile e sono assistiti dall'avvocato Salvatore Ruta.

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