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Gela, scoppia un serbatoio del petrolchimico Eni: nessun ferito

E' successo nel pomeriggio, per cause non ancora accertate, nell'impianto "Isola 7 Nord" della raffineria. Cure mediche solo per un operaio in stato di choc

GELA. Nel petrolchimico di Gela (Caltanissetta), un serbatoio intermedio di processo (tecnicamente, denominato "Barilotto"), è esploso, nel pomeriggio per cause non ancora accertate, nell'impianto "Isola 7 Nord" della raffineria dell'Eni. La deflagrazione ha scagliato l'apparecchiatura a circa 70 metri di distanza ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, per un operaio dell'indotto, dipendente dell'impresa appaltatrice Cosmisud, che operava a poca distanza, sono state necessarie le cure dei sanitari dell'infermeria di fabbrica per lo stato di choc causato dallo spavento. La direzione dello stabilimento ha avviato un'indagine interna per accertare cause, responsabilità ed entità dei danni. Il serbatoio esploso tratta le acque acide dell'impianto Sws per l'abbattimento dei composti solforosi inquinanti e maleodoranti. Al suo interno avviene un processo di ionizzazione. Ma i parametri di reazione,  sarebbero improvvisamente sfuggiti al controllo degli operatori della ditta Ecotec, che ha costruito e che gestisce la struttura per conto della Raffineria di Gela. Il serbatoio sarebbe andato in pressione repentina fino ad esplodere. I sindacati confederali hanno chiesto un incontro con la direzione aziendale.

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