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Gela, bambini uccisi dalla madre: familiari si contendono le salme

Il padre, Marco D'Augusta, li vorrebbe per sè, ma i parenti desiderano portarli nella loro casa. Si rischia lo scontro fisico al cimitero. Proclamato un giorno di lutto cittadino per le esequie

GELA. Saranno celebrati domani (quasi sicuramente nel pomeriggio) nella chiesa di S. Rocco, a Gela, nel quartiere "Cantina Sociale", i funerali dei due fratellini D'Augusta, Rosario Giuseppe, di 9 anni e Andrea Pio, di 2, annegati, venerdì scorso, dalla madre, Vanessa Lo Porto, di 30 anni, in un raptus di follia.  Le salme, su disposizione della magistratura, sono state restituite ai familiari per le esequie. Ma è esploso un conflitto tra i parenti dei bambini. Il padre, Marco D'Augusta, separato da mesi dalla Lo Porto, li vuole per sé. Anche i familiari della mamma (nonni e zii dei piccini) li vorrebbero portare nella loro casa di via Lupi. Qualcuno, per superare le controversie, aveva suggerito di portare i feretri in chiesa e di allestire una sorta di camera ardente. Ma al cimitero di contrada "Farello" si rischia lo scontro fisico. E tutto resta bloccato, con le forze dell'ordine che tentano di dirimere la controversia.    Il commissario straordinario del comune di Gela, Rosolino Greco, ha deciso di proclamare per domani il lutto cittadino "affinché ogni persona - ha detto - possa riflettere sullo stato di solitudine non apparente, sullo stato di depressione non visibile, per non giudicare ma pensare e capire che ogni uomo ha bisogno di partecipare e condividere gioie e dolori all'interno di una comunità solidale".

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