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Polizia penitenziaria, agenti in agitazione pure in Sicilia

Il segretario del sindacato Osapp: "Gestione inidonea, sono terminati i fondi per carburanti e servizi di missione, entro giugno finiranno le somme per gli straordinari"

ROMA. "Persino nel tanto decantato disegno di legge all'esame della Camera dei Deputati, di polizia penitenziaria, di organici e di riduzione della durata dei corsi non si parla ed è per questo e per una gestione dell'amministrazione che riteniamo da tempo inidonea, che la protesta della polizia penitenziaria dal Lazio e dal Piemonte si sta estendendo alla Sicilia e alla Campania". Lo dice il segretario dell' Osapp, Leo Beneduci ricordando che dopo dopo l'indulto del 2006 in carcere sono entrati più di 34.000 detenuti, mentre gli attuali 40.139 poliziotti penitenziari in servizio, su di un organico di 45.109, sono di 1.200 unità inferiori a quelle allora presenti.    
Nel frattempo, sottolinea il sindacalista, "sono terminati i fondi per i carburanti e per i servizi di missione, entro giugno saranno pressoché esauriti i fondi per il pagamento del lavoro straordinario che rappresenta oltre il 25% del lavoro ordinario". Secondo Beneduci, "volersi occupare solo di edilizia e non di tutto il resto, reperire fondi in grande quantità solo per nuove costruzioni e non per migliorare i servizi o per aumentare  il numero degli operatori penitenziari, significa condannare definitivamente chi nel carcere ci finisce o ci lavora".

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