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Agrigento, sette condanne a boss e imprenditori

La pena più alta (22 anni e sei mesi) è stata inflitta al boss Giuseppe Falsone, latitante, ritenuto il capo delle cosche agrigentine

AGRIGENTO. Il tribunale di Agrigento ha condannato a pene comprese tra sei anni e 22 anni e sei mesi, sette tra boss ed estortori dei clan agrigentini. Il processo è stato istruito dai pm Fernando  Asaro e Luca Sciarretta.  La pena più alta (22 anni e sei mesi) è stata inflitta al boss Giuseppe Falsone, latitante, ritenuto il capo delle cosche agrigentine. Condannati anche un imprenditore mafioso di Favara, Stefano Morreale (12 anni), i boss favaresi Pasquale Alaimo (13 anni) e Antonino Vaccaro (9). Per estorsione sono stati condannati a 8 anni due mafiosi di Caltagirone: Francesco La Rocca e Pietro Giudicello; mentre 6 anni ha avuto il palermitano Ignazio Musso intermediario tra le cosche del capoluogo e gli uomini di Falsone. Unico assolto Martino Vitello, accusato di estorsione.

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