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Mafia, Cassazione conferma ergastolo per 2 boss del Nisseno

Pino e Vincenzo Cammarata sono stati dichiarati definitivamente colpevoli per avere ucciso nel 1987 Calogero Pirrello. Assieme ai due è stato condannato il collaboratore di giustizia Calogero Riggio

CALTANISSETTA. Sono diventate definitive le condanne all'ergastolo per i capimafia di Riesi (Cl) Pino e Vincenzo Cammarata: la Cassazione li ha dichiarati colpevoli di avere ucciso nel 1987 Calogero Pirrello. Assieme ai due è stato condannato il collaboratore di giustizia di Riesi, Calogero Riggio, che si è visto confermare i 14 anni stabiliti dalla Corte d'assise d'appello nissena il 21 febbraio 2009. Pirrello nel 1987 rimase vittima di "lupara bianca" e solo circa vent'anni dopo la Procura nissena è riuscita a mettere insieme gli indizi, soprattutto grazie alle dichiarazioni dello stesso Riggio e di Giuseppe Anello, altro pentito che in appello
era stato condannato a 12 anni. Secondo l'accusa Pirrello aveva rubato delle vacche a un
allevatore di Canicattì (Ag), che per recuperarli si era rivolto ai mafiosi del suo paese, i quali a loro volta contattarono i Cammarata. I due capimafia avrebbero intimato a Pirrello la restituzione dei bovini, ma senza esito. I Cammarata attirarono Pirrello in una trappola e, assieme ai fratelli Riggio lo strangolarono in contrada Spampinato, nelle campagne di Riesi. Il cadavere fu seppellito in contrada Brigadieci, tra Riesie e Butera. Il tribunale civile stabilirà l'entità del risarcimento per i familiari della vittima

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