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Mafia a Gela, confisca di beni da 10 milioni

Nel mirino Marcello Orazio Sultano, 40 anni, del clan Madonia-Rinzivillo. Il provvedimento riguarda quattro imprese nel settore delle costruzioni e della produzione di asfalti e bitumi

GELA. La Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha proceduto all'esecuzione di un decreto di confisca di beni emesso dal tribunale di Caltanissetta, a seguito della proposta della stessa Dia di adottare la misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Marcello Orazio Sultano, 40 anni, di Gela, facente parte del clan Madonia-Rinzivillo.
Il provvedimento riguarda quattro imprese operanti nel settore delle costruzioni e della produzione di asfalti e bitumi, per un valore complessivo di circa dieci milioni di
euro. Tra queste anche lo stabilimento di contrada Capodarso (En), che per più di un decennio ha operato, in regime di esclusività, nelle province di Caltanissetta ed Enna, nella fornitura e posa di asfalti per appalti pubblici. La Dia ha dimostrato l'interessamento del clan Madonia all'acquisizione e alla gestione monopolistica delle forniture di asfalti da imporre un maniera coatta alle imprese.
Secondo la Dia, la Sultano lavori srl, "con metodo mafioso, é risultata per più di un decennio, la privilegiata fornitrice di materiale con il quale sono stati realizzati più lotti dell'autostrada A19 Palermo-Catania e numerosi tratti stradali nelle province di Caltanissetta e Enna". Oltre alla società Sultano, con sede in Gela (Cl) e con stabilimento a Enna, sono state sequestrate quote societaria intestata a Sultano, pari al 20% del capitale sociale de "La nuova montaggi  srl", con sede a Sannazzaro Dé Burgondi (Pv) e le due imprese individuale "Sultano Marcello", con sede a Gela.

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