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Mafia, beni per 18 milioni sequestrati ad imprenditore catanese

Alfio Giuseppe Castro, 56 anni, è ritenuto il collante tra il clan Santapaola e la famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) per la gestione di affari nella zona tirrenica del messinese

Catania. Tre imprese edili, una villa, quattro appartamenti, oltre 40 veicoli, conti bancari e un terreno di circa 10 ettari per circa 18 milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore catanese Alfio Giuseppe Castro, 56 anni, ritenuto il collante tra il clan Santapaola e
la famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) per la gestione di affari nella zona tirrenica del messinese. "Stiamo continuando ad aggredire i patrimoni illeciti per combattere in modo determinato la mafia", ha detto il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, durante la
conferenza stampa al comando dei carabinieri di Messina.  "Si tratta di un personaggio di grande spessore criminale - - ha aggiunto Lo Forte - Faceva da collante tra le organizzazioni mafiose e il mondo imprenditoriale ed era attivo anche nel racket nei confronti di suoi colleghi imprenditori".  Dall'indagine è emerso che Castro avrebbe commesso atti intimidatori nei confronti dell'azienda Meridiana Costruzioni srl di Meri impegnata nella fornitura di inerti per conto della società consortile Sciannina che aveva in appalto lavori di ripristino di gallerie ferroviarie e autostradali nel comune di Valdina (Me). All'imprenditore il provvedimento di sequestro è stato notificato in carcere dove è detenuto per una condanna a un anno e sei mesi con l'accusa di associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione 'Orione'

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