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Mafia, delitto nell'Ennese: due ergastoli in appello

La Corte d'appello ha ribaltato la sentenza di primo grado condannando Sebastiano Varelli di Enna e Vincenzo Giunta di Assoro, entrambi ultrasettantenni, presunti mandanti del delitto avvenuto 12 anni fa di Giovanni Minacapilli

Enna. La Corte d'appello a Caltanissetta ribaltando la sentenza di primo grado ha condannato all'ergastolo Sebastiano Varelli di Enna e Vincenzo Giunta di Assoro, entrambi ultrasettantenni,  presunti mandanti del delitto avvenuto 12 anni fa di Giovanni Minacapilli,
esponente di spicco della cosca ennese di Cosa nostra. Ad accusare i due imputati erano stati i pentiti Maurizio Vinciguerra e Angelo Leonardo, figlio del boss di Enna Gaetano
Leonardo, secondo i quali a volere la morte di Minacapilli sarebbe stato Varelli. Dopo l'operazione "Leopardo" che aveva fatto il vuoto nell'organizzazione mafiosa di Enna, la vittima avrebbe tentato di organizzare una propria cosca. Giunta, invece, avrebbe svolto il ruolo di basista all'agguato. Il processo di primo grado con il rito abbreviato dinanzi al Gup del tribunale nisseno Fabrizio Nicoletti, si era concluso con l'assoluzione perché il giudice aveva ritenuto inattendibili e prive di riscontri le dichiarazioni dei collaboratori, anche perché contrastanti con gli elementi emersi nell'abito di altre indagini sulla mafia di Enna, secondo le quali la morte di Minacapilli era scaturita da una guerra interna alla costa di Tano Leonardo. La procura aveva impugnato la sentenza di primo grado. Minacapilli venne assassinato il 24 gennaio 1998. Un agguato durante il quale rimase ferito uno dei sicari, Orazio Di Franco, il cui corpo venne rinvenuto alcuni giorni dopo.

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