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Omicidio bancario nel Nisseno: c'è un altro indagato

La Procura di Caltanissetta contesta a Rosario Anzioso, 24 anni, panettiere originario di Barrafranca (Enna), le accuse dell'omicidio e occultamento del cadavere di Alessandro Vanasco, sparito e ucciso nelle campagne di contrada Tabita, al confine con San Cataldo

Caltanissetta. C'é un secondo indagato per il delitto di un bancario nisseno avvenuto il 7 dicembre del 2005. La Procura di Caltanissetta, infatti, contesta a Rosario Anzioso, 24 anni, panettiere originario di Barrafranca (Enna), le accuse dell'omicidio e occultamento del cadavere di Alessandro Vanasco, sparito e ucciso nelle campagne di contrada Tabita, al confine con San Cataldo.  Un giallo rimasto irrisolto per due settimane, perché il cadavere venne ritrovato dentro un pozzo la successiva vigilia di Natale. Per quel delitto è stato già condannato in via
definita a 22 anni di reclusione Luigi Maria, 28 anni, che confessò di avere sparato a Vanasco e di avere gettato il suo cadavere dentro una cisterna. Il giovane non ha impugnato la sentenza in Cassazione.  Ma l'inchiesta sull'omicidio dell'impiegato del Banco di Sicilia, da allora, non s'é mai fermata. L'anno scorso, infatti, vi fu una appendice investigativa che portò all'iscrizione nel registro degli indagati di Rosario Anzioso, nei confronti del quale il Pm Onelio Dodero non chiese nessun provvedimento cautelare. La procura adesso ha formalmente inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio al Gup di Caltanissetta, Alessandra Giunta, che il mese prossimo dovrà pronunciarsi. La squadra mobile nissena è arrivata ad Anzioso, intercettando un colloquio in carcere tra Gigi Maria e sua sorella alla quale fece il nome dell'amico fornaio. I timori di Anzioso, manifestati ai propri familiari ed il risentimento verso Maria che lo aveva indirettamente tirato in ballo nell'omicidio Vanasco, sono stati successivamente captati da una microspia. Da qui s'é sviluppato il secondo filone d'inchiesta che ha portato poi ad individuare uno dei presunti complici di
Gigi Maria.  Secondo l'accusa quella sera di dicembre, i due giovani erano nell'auto con Vanasco e Maria avrebbe premuto il grilletto della pistola del padre metronotte con la quale inchiodò il bancario sul sedile di guida. Fin da principio lo stesso Maria ha ammesso di aver ucciso Vanasco da solo, perché stanco delle sue avance omosessuali, ma i poliziotti a questa sua 'verita'' non hanno mai creduto.

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