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I funerali di Fragalà, Romeo: "Subito giustizia"

L'arcivescovo di Palermo nel corso delle esequie per l'avvocato: "Omicidio in un contesto di pericolosissimo decadimento civile e morale". La commozione di Schifani e Fini

Palermo. "Perché tanta violenza?". A rivolgere questo interrogativo è l'arcivescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo, nel corso dell'omelia pronunciata durante i funerali dell'avvocato Enzo Fragalà, vittima di una "barbara e feroce aggressione", di un attentato "vile che lo ha portato, dopo tre giorni di sofferenza alla morte".
"Rimaniamo senza parole - ha aggiunto il presule - considerando la brutalità del fatto e l'accanimento dell'aggressore, che, non ha lesinato, a sprangate, di scagliare una inaudita violenza sul penalista di cui oggi noi tutti piangiamo la scomparsa".
L'arcivescovo ha parlato di un "silenzio che viene squarciato dal pianto". "Un silenzio - ha sottolineato - che non può non farci chiedere il perché di tanta violenza. E soprattutto non può impedirci di pretendere che il vile assassino, o quanti stanno dietro a tanta efferatezza, sia consegnato alla giustizia, quella stessa nella quale Fragalà ha creduto e per la quale ha speso le sue migliori energie".
"Un omicidio così efferato - ha concluso monsignor Romeo - appare generato entro il contesto di un pericolosissimo decadimento civile e morale. Si nutre di un clima in cui, malgrado i lodevoli traguardi raggiunti nella lotta alla criminalità organizzata, si continua a respirare sopraffazione e violenza con la persistente tentazione a degenerare nelle forme della giustizia privata e della prevaricazione".
Il discorso di Fini: "Anche a nome della comunità politica a cui appartenevi ti dico: Enzo resterai per sempre nei nostri cuori".  Molto commosso, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha ricordato, durante le esequie la figura di Enzo Fragalà, il penalista ucciso a Palermo.
"E' molto difficile - ha aggiunto - trovare le parole per esprimere lo sdegno e l'orrore di tutti noi che siamo inorriditi nell'apprendere di questo barbaro agguato". "Enzo - ha proseguito - non era solo un grande avvocato ma un parlamentare stimato da tutti, che credeva nell'amore per la patria, per la famiglia e nella dedizione alla legge. Credeva nei suoi valori ma rispettava le ragioni degli altri. Ha sempre rifuggito la violenza".
Le parole di Schifani. "Non parla la seconda carica dello Stato, parla Renato Schifani il collega di Enzo Fragalà". Con commozione il presidente del Senato ha preso la parola ai funerali dell'avvocato assassinato a Palermo. Schifani ha ricordato "il mondo che dividevamo con Enzo, un mondo caratterizzato da garantismo, giustizia, legalità". Con la voce interrotta dall'emozione, Schifani ha continuato: "Enzo ci mancherà. Si pentano di quello che hanno commesso". Nel ringraziare tutti gli avvocati, il presidente del Senato ha detto: "Non lasciatevi intimidire da gesti così barbari. Non sarà questo a farci retrocedere". Poi, ricordando una parola frequentemente usata da Fragalà, "complimenti", Schifani ha concluso dicendo che "questa volta sono io a farti i complimenti, tragicamente".
Il presidente dell'ordine degli avvocati. "Sbaglia chi dice di avere paura. Noi, come avrebbe fatto Enzo, reagiremo con forza e con orgoglio contro un gesto vile che ha voluto colpire i valori della legalità e della democrazia". E' uno dei passaggi dell'intervento letto, durante i funerali del penalista Enzo Fragalà, dal presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati palermitani, Enrico Sanseverino.

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