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Mafia, rito abbreviato per Cuffaro

L'ex governatore della Regione siciliana accusato di concorso in associazione mafiosa. A sorpresa la richiesta dei legali. Il senatore: "Sono cose già sentite per le quali sono stato giudicato"

Palermo. Il senatore dell'Udc Salvatore Cuffaro, accusato di concorso in associazione mafiosa, sarà giudicato col rito abbreviato. Lo ha deciso il gup Vittorio Anania, che oggi avrebbe dovuto decidere del rinvio a giudizio del politico, accogliendo l'istanza di ammissione al rito alternativo, avanzata dai legali dell'imputato.
A sorpresa, infatti, i difensori dell'ex governatore siciliano, al termine dell'intervento con cui il pm Nino Di Matteo ha illustrato la richiesta di rinvio a giudizio, hanno sollecitato l'abbreviato. Il processo sarà celebrato sempre dallo stesso gup che si è riservato la fissazione della data di udienza.
"Quelle esposte dal pm sono tutte cose già sentite e per le quali sono stato già giudicato", commenta Cuffaro. "Quello di oggi - ha spiegato il difensore dell'imputato, Nino Caleca - è un processo che si basa sugli stessi fatti e sulle stesse prove che sono state oggetto del processo per favoreggiamento aggravato. La struttura dell'attività istruttoria è identica e ripeterla in un altro dibattimento sarebbe stato inutile". Sempre spiegando il motivo della scelta dell'abbreviato Caleca ha aggiunto: "non c'é alcuna prova nuova per sostenere l'ipotesi del concorso in associazione mafiosa".
Caleca ha annunciato che in sede di abbreviato gli avvocati solleveranno l'eccezione del 'ne bis in idem', argomentando che la sostanziale identità delle accuse rivolte al governatore, con quelle avanzate nel processo per favoreggiamento, impedisce la celebrazione di un nuovo processo.

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