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"Parentopoli" a Terrasini: condannato ex sindaco

Un anno e sei mesi all'ex primo cittadino Nino Randazzo e all'ex assessore Aldo Ventimiglia. Assolti gli ex consiglieri comunali Mario Bongiorno e Giovan Battista Pizzi e il politico dell'Udc Giuseppe Sciascia.

Palermo. Si è concluso con due condanne e  cinque assoluzioni il processo per la cosiddetta “parentopoli” al  Comune di Terrasini. A un anno e sei mesi ciascuno sono stati  condannati l'ex sindaco di An Nino Randazzo e l'ex assessore  Aldo Ventimiglia. Assolti gli ex consiglieri comunali Mario Bongiorno e Giovan Battista Pizzi, la figlia di quest'ultimo Giorgia, la figlia di Ventimiglia, Milena, e il politico dell'Udc Giuseppe Sciascia.
La vicenda ruota attorno a due delibere del 2004: quella con cui la Giunta, guidata da Randazzo, ampliò la composizione del  Nucleo di valutazione del Comune inserendo la figlia dell'assessore Ventimiglia, quella dell'allora consigliere Pizzi, l'ex consigliere comunale Bongiorno e Sciascia. Sotto  accusa anche la delibera con cui venne deciso l'aumento dei  compensi che spettavano ai membri del Nucleo.
La cosiddetta parentopoli arrivò in Procura quando l'allora capo dei vigiliurbani Rosario Palazzolo fece un esposto  sostenendo che i nuovi componenti del Nucleo, tutti parenti o  amici di assessori e consiglieri, non avessero i requisiti previsti dalla legge per accedere all'incarico. Nell'esposto si  denunciava, inoltre, l'irregolarità degli aumenti di compensi  passati da 200 a 450 euro al mese.
Per la vicenda vennero rinviati a giudizio, con l'accusa di abuso d'ufficio, politici, amministratori e familiari che  sarebbero stati favoriti. I giudici della terza sezione del  tribunale hanno ritenuto insussistente l'accusa di abuso  relativamente alle nomine, mentre hanno condannato sindaco e assessore che emisero l'ordinanza di aumento dei compensi.

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