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Palermo, la Prestigiacomo dà il via alla raccolta differenziata porta a porta

Parte oggi il progetto sperimentale. Coinvolti 15mila abitanti e 750 utenze commerciali. Il ministro: "Questa è una data significativa, presto estenderemo l'iniziativa anche ad altre città siciliane"

Palermo. Con un ritardo di un mese e 8 giorni, parte oggi in una prima zona di Palermo la raccolta differenziata porta a porta. Quindicimila abitanti e 750 utenze commerciali coinvolte nel progetto “Palermo differenzia” che, questa mattina, è stato presentato nei locali della prefettura del capoluogo siciliano alla presenza del ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo e del sindaco Diego Cammarata. “Oggi è una data significativa per la città – ha detto il ministro – perché rappresenta il primo passo verso la diffusione della pratica della raccolta differenziata. E’ normale, come per qualsiasi cambiamento, che ci saranno dei disagi, dei piccoli problemi a cui faremo fronte senza mostrare debolezza. Nelle prossime settimane dovremmo raggiungere uno standard di 130 mila famiglie per poi estendere la differenziata anche ad altre zone della città”. Stefania Prestigiacomo ha così fatto riferimento alla necessità di un intervento concreto da parte della Regione: “Credo – ha continuato – che questa terra abbia bisogno di governo e di scelte, oggi più che mai. Andremo avanti nella diffusione della raccolta differenziata anche in altre zone della Sicilia, come Messina e Siracusa, e cercheremo di creare con la Regione un modello generale sulla base di quello palermitano. Abbiamo la necessità di un immediato intervento regionale – ha aggiunto –, dal momento che a causa delle discariche, dell’assenza degli impianti di trasformazione dei rifiuti e del quasi fallimento del sistema Ato, la Sicilia rischia il collasso”. Parole dure, queste, che trovano conferma nei dati: mentre in Lombardia i rifiuti che vengono conferiti nelle discariche sono pari soltanto al 20 percento, in Sicilia si raggiunge ben il 90 percento. “E’ un settore – ha spiegato il ministro – su cui vigilare giorno per giorno, sarà un grande risultato arrivare a superare il 65 percento di differenziata nel giro di un anno circa. Se si riducono i rifiuti – ha concluso – diminuiscono anche gli impianti e la loro potenza, dunque l’impatto che hanno sull’ambiente”. Ad insistere sulla necessità di un intervento della Regione nella questione rifiuti, anche il sindaco di Palermo Diego Cammarata, che ha aggiunto: “Il Comune e l’Amia hanno dato una risposta importante soprattutto da un punto di vista economico-finanziario, se si pensa che da ottobre l’azienda non ha più un bilancio in perdita, ma quello che verrà dipende anche dalla costruzione degli impianti di smaltimento e la Regione è in ritardo sul futuro dei rifiuti”. Il progetto “Palermo differenzia”, che nasce sulla base di un modello delineato dal Conai, ha trovato il sostegno dell’Università del capoluogo isolano che, attraverso un bando, ha preparato 117 ragazzi alla distribuzione porta a porta del kit per la differenziata ai cittadini che sperimenteranno per primi il nuovo tipo di raccolta: “Finalmente anche qui comincia la raccolta differenziata – dice Maria Stella Gaeta, presente insieme ad altri 5 studenti alla conferenza –. C’è stato chi ha mostrato qualche titubanza, ma alla fine hanno accettato tutti”. Ed è proprio a questi giovani che il ministro Stefania Prestigiacomo ha riservato i suoi ringraziamenti: “Sono la speranza della città che si era un po’ rassegnata. Ma – ha aggiunto – voglio anche sottolineare l’interesse mostrato dalle famiglie che non fanno parte del primo modulo e che hanno chiesto l’estensione del servizio a tutta le zone”. Al termine della conferenza che sarà operativo a partire da giugno: “Serve a tracciare in tempo reale i movimenti dei rifiuti pericolosi e speciali, dalla loro produzione allo smaltimento, compreso il trasporto – ha concluso il ministro Stefania Prestigiacomo –. Lo porteremo a Bruxelles nella speranza che possa permetterci un controllo a livello europeo e in Campania lo stiamo sperimentando su tutti i rifiuti, non solo quelli speciali”.
 

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