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Mafia a Villabate, chiesti 14 anni per Notaro

L’ex responsabile del Cdu nel Comune palermitano è imputato di associazione mafiosa

Palermo. Si è conclusa con la richiesta della condanna a 14 di carcere la requisitoria del processo a Nicolò Notaro, ex responsabile del Cdu di Villabate (Palermo), imputato di associazione mafiosa. A sostenere l'accusa in giudizio erano i pm della dda Nino Di Matteo e Lia Sava.
Tra le accuse mosse  a Notaro, quella di aver investito ingenti somme di denaro provenienti dalle attività criminali della cosca di Villabate, guidata dai boss Antonino e Nicola Mandalà, in attività formalmente lecite. Notaro, in particolare, è accusato di aver intrattenuto "significativi rapporti commerciali" con la multinazionale "Nestlé Italia" negli Stati Uniti, ai fini della distribuzione di prodotti alimentari.

Dalle indagini, infatti, è emerso che Nicola Mandalà si recò due volte negli Usa, tra il 2003 e il 2004, e una volta insieme al capomafia Gianni Nicchi, all'epoca latitante, con cui incontròesponenti della famiglia Inzerillo, emigrati dopo la guerra dimafia degli anni '80.
Successivamente, il capomafia di Villabate ando' a trovare proprio Notaro. Tra le persone incontrate nel viaggio americano da Mandalà e Nicchi, anche quel Frank Calì, uomo d'onore emergente del clan Gambino negli Stati Uniti, raggiunto, con alcuni membri della famiglia Inzerillo, da un ordine di arresto nell'ambito dell'operazione "Old Bridge". Il processo è stato rinviato al 28 gennaio per le arringhe difensive.

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