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Rosarno, Maroni: responsabili gli enti locali

Il ministro dell'Interno: "Quel che è successo è frutto di tolleranza sbagliata. I responsabili? Regione e imprenditori". Il governatore: "Ha tollerato anche lui"

Roma. Roberto Maroni all'attacco. Il ministro dell'Interno, a proposito dei fatti di Rosarno non ha dubbi: i responsabili di quello che è successo, frutto di una "tolleranza sbagliata", "sono tanti", ma lui critica soprattutto l'operato della Regione, degli enti locali, degli imprenditori ("che sfruttano questa povera gente") e le associazioni di categoria. Poi Maroni conferma che i clandestini che il primo marzo scenderanno in piazza saranno espulsi. Intanto alle accuse del ministro arriva subito la replica del Governatore della Calabria, Agazio Loiero: "Il primo ad avere tollerato la situazione di Rosarno è proprio il ministro Maroni", dice. Ed anche l'opposizione attacca: "penoso scaricabarile".
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola i dettagli di una polemica che potrebbe non finire con le dichiarazioni di ieri. Maroni, e lo aveva detto subito, quando è scoppiata la guerriglia a Rosarno, commenta: "Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata". Quella tolleranza "che negli ultimi dieci anni ha accolto decine di migliaia di clandestini senza fare nulla, che non è intervenuta per rimuovere le condizioni di degrado e che ha determinato il crearsi di comunità così numerose che sono vere e proprie bombe innescate". Ma Loiero ribatte: "Nel momento in cui la politica governativa sull'immigrazione mostra tutti i suoi limiti, il ministro invece di recitare un 'mea culpa', non trova di meglio che scaricare tutto sulla Regione, quando sa bene che la Regione non ha alcuna competenza perché essa, sia per quanto riguarda l'organizzazione dei centri di accoglienza e soprattutto le procedure di espulsione, che non sono a ogni modo nelle nostre corde, competono esclusivamente allo Stato, al suo Ministero".

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