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Il papà disoccupato dei sei gemellini: “Lo Stato ci aiuti”

I bimbi nati ieri a Benevento stanno tutti bene. Pino Mele, 30 anni, ha perso il lavoro a novembre scorso. “I nonni ci daranno una mano”. La mamma dei record: “Mi auguro che presto mio marito trovi un’occupazione”

Benevento. Ripete i nomi dei suoi figli tutto di un fiato: Paolo, Maurizio, Francesca Pia, Angelica, Annachiara e Serena mentre attende dinanzi all'uscio del reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale "Rummo" di Benevento. Pino Mele, 30 anni, di Orta d'Atella (Caserta), si dice felice perché i piccoli, nati appena da qualche ora, sono in buone condizioni di salute. E bene sta anche la moglie, Carmela Oliva, 32 anni, che per dare alla luce i sei piccoli è stata 45 minuti in sala operatoria.
Ma tanta felicità per questa coppia che ha atteso l'arrivo di un figlio per cinque anni è offuscata da un'ombra: Pino, operaio in un calzaturificio, ha perso il lavoro a novembre scorso. Il piccolo laboratorio dove lavorava ha dovuto ridurre il personale a causa della crisi; una "crisi accentuata - dice Pino - anche dalla concorrenza sempre più spietata di prodotti non sempre di ottima qualità e che vengono dall'Asia". "Qualcuno mi aiuti. Certamente lo faranno i nonni ma spero che anche lo Stato mi possa dare una mano. Come ? Non lo so", dice Pino mentre accarezza i capelli della moglie che con filo di voce aggiunge: "Sono felice. Non mi scoraggio: mi auguro che ci sia presto un piccolo lavoro per mio marito".
Oramai da qualche ora i volti di Pino e Carmela sono diventati famosissimi. Qualcuno li ha ribattezzati i "supergenitori" di Orta, un piccolo centro del casertano cresciuto negli ultimi anni a dismisura e una volta famoso proprio per la produzione di scarpe artigianali e del liquore nocino.
I bimbi - il cui peso va da 610 agli 800 grammi - sono stati trasferiti subito alla terapia intensiva neonatale, diretta dal dottore Luigi Orfeo, dove il padre è corso a vederli. Stanno in sei incubatrici l'uno accanto all'altro, assistiti da medici ed infermieri. Le più vispe sono le femmine. La madre scherza: "Lui è stato più fortunato di me. Io li ho visti solo per qualche minuto ma quanto prima sarò accanto a loro". Il monitoraggio sulla salute dei bimbi è costante anche se i medici parlano di condizioni soddisfacenti.

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