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Donnarumma: «Basta con l'alternanza. Il Psg deve scegliere: o me o Keylor Navas»

Keylor Navas e Gianluigi Donnarumma

«Che voto mi do per questa stagione? Non è stata facile, diciamo un 7. So di poter fare di più, non ho giocato tante partite, solo la metà, e non è stato facile perché nelle condizioni in cui ho vissuto non ho potuto rendere al massimo. Ma sono convinto di poter dare molto di più a questo club». In una lunga intervista con l’agenzia France Presse, Gianluigi Donnarumma fa il bilancio della sua prima stagione in Ligue 1, nel Psg che ha riconquistato il titolo nazionale ma ha di nuovo fallito l’assalto alla Champions League.

Con le sue parole l’ex milanista fa capire di non aver gradito l'alternanza con Keylor Navas, ma quali sono i rapporti personali con l’altro portiere del Psg? «Ho un ottimo rapporto con Keylor, siamo due bravi ragazzi, abbiamo capito la situazione, ma è stata dura, diciamo che ce la siamo cavata bene, con tutto il gruppo e soprattutto tra noi due».

Ma ci sarà un’altra stagione con l’alternanza? «Io penso che non dovrebbe esserci, il club deve fare delle scelte». Quindi, avendo un contratto fino al 2026, Donnarumma rimarrà a Parigi? «Certo che sì». Detto che non si sente assolutamente colpevole sul gol preso in Champions da Benzema a Madrid, per Gigio è inevitabile parlare della mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali in Qatar. «È stata dura, molto dura. I giorni successivi sono stati difficili ma, purtroppo, non si può tornare indietro. E in ogni caso ciò che abbiamo fatto all’Europeo rimarrà nella storia, abbiamo fatto qualcosa d’incredibile. Però l’Italia avrebbe dovuto andare ai Mondiali e invece non ce l’ha fatta. Non ci rimane che guardare avanti, e ripartire».

Intanto lui si consola con il titolo di campione di Francia. «È bello, è il mio primo scudetto e sono molto contento perché questo è anche il primo trofeo con la maglia del Psg. Sono fiero di appartenere a un club così ambizioso, che punta sempre in alto». Ma il fatto di esserci arrivato dopo essere stato proclamato miglior giocatore dell’ultimo Europeo ha messo pressione addosso? «Pressione no, però l’esordio non è stato facile, era la mia prima volta fuori dall’Italia, in un club nuovo. Ma per fortuna ho una grande famiglia dietro di me e sono in un grande club, dove l’accoglienza è stata formidabile».

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