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La Juve non riesce a battere il Bologna, pari anche tra Lazio e Torino

Marko Arnautovic esulta dopo il gol

La Juventus non è riuscita a battere per la 12esima volta consecutiva in Serie A il Bologna e stasera, all’Allianz Stadium di Torino, non è andata oltre l’1-1 nella 33esima giornata di Serie A. I bianconeri hanno evitato in extremis la sesta sconfitta stagionale in casa tra campionato e coppe, trovando un pari in pieno recupero al termine di una serata in cui i tifosi della Vecchia Signora avevano fino a quel momento vissuto l’emozione più grande, salutando prima della partita Alessandro Del Piero, tornato per la prima volta allo Stadium dallo standing ovation di quel 13 maggio 2012 quando giocò l'ultima partita davanti al suo pubblico. Nel primo tempo le due squadre si sono mosse tanto, ma senza produrre molto. Per la Juve, stasera con la quarta maglia opera dello street artist brasiliano Kobra, due occasioni degne di nota dei primi 45 minuti, arrivate entrambe nel quarto d’ora iniziale prima con Vlahovic, che all’11' ha girato alto di testa, e poi con Dybala, che tre minuti più tardi ha sfiorato il vantaggio su calcio di punizione fuori di poco. Sul finire di prima frazione, al 37', è stato Danilo a provarci con un bel diagonale finito fuori alla destra di Skorupski.

La prima grande occasione per il Bologna al 2' della ripresa con Arnautovic il cui sinistro è uscito di pochissimo. E cinque minuti più tardi è stato lo stesso austriaco a sbloccarla: imbeccato da Soriano, ha saltato Szczesny in uscita e ha depositato in rete. Juve subito arrembante e vicina al pari prima con un tiro di De Sciglio sporcato e messo in angolo da Skorupski e poi, sulla successiva battuta da calcio d’angolo, con un colpo di testa di Danilo finito sul palo. Finale concitato traversa a porta vuota di Cuadrado, espulsioni di Soumaoro per fallo al limite su Morata e Medel per forti proteste contro l’arbitro Sacchi e conseguente doppia ammonizione. Il pari della Juventus è invece arrivato al quinto degli otto minuti di recupero: angolo di Bernardeschi, colpi di testa in serie di Rabiot e Danilo, rovesciata di Morata che l’ha rimessa in mezzo e incornata finale di Vlahovic che tutto solo ha messo dentro a porta sguarnita.

 

La venticinquesima rete in campionato di Ciro Immobile salva la Lazio che all’Olimpico trova solo allo scadere il gol dell’1-1 contro il Torino dello squalificato Juric dopo il vantaggio granata con Pellegri. Senza Pedro (affaticamento al polpaccio), Sarri conferma Felipe Anderson. Juric lascia in panchina Singo e sceglie Aina. Nella prima frazione di gioco il Torino ha il miglior possesso palla (52%) e le migliori occasioni da gol. Al 29' Bremer svetta da calcio d’angolo e colpisce il diciassettesimo palo stagionale dei granata in campionato. Al 34' Toro ancora pericoloso: Aina crossa al centro, Belotti non riesce a concludere, Vojvoda sì ma solo sull'esterno della rete. Il primo squillo della Lazio dalle parti di Berisha si registra al 39' con una zampata di Milinkovic-Savic sugli sviluppi di una punizione ma l'ex di turno è attento e difende il primo palo. Un cambio obbligato a testa tra prima frazione e intervallo: Luiz Felipe prende il posto di Patric; Pellegri sostituisce Belotti. La prima occasione della ripresa si ha sempre su calcio d’angolo: Rodriguez scodella in area, Izzo di testa trova l’angolo ma Felipe Anderson salva sulla linea. Nella stessa circostanza, Izzo si fa male e lascia il posto a Zima.

Al terzo tentativo su calcio piazzato il Toro trova il gol. Ed è il neo entrato Pietro Pellegri a staccare più in alto di tutti per un gol che al classe 2001 mancava dal 2017, sempre ai biancocelesti. Sarri manda Cataldi e Basic in campo. Quest’ultimo ha subito la prima occasione: si libera col tacco di Zima, ma non riesce a concludere e la difesa granata allontana. Poco dopo è Milinkovic-Savic a sfiorare il pareggio con un colpo di testa a botta sicura dopo un calcio d’angolo, Berisha vola e reagisce d’istinto. L’ultima carta di Sarri è il 2004 Romero ma ci pensa il solito Immobile a risolvere problemi: cross di Milinkovic-Savic e colpo di testa vincente del bomber azzurro. È il terzo giocatore della storia della Serie A a segnare almeno 25 gol in almeno tre campionati distinti.

 

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