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Dybala e Vlahovic portano la Juve a -1 dall’Inter. La Roma stravince il derby con la Lazio

Paulo Dybala esulta dopo il gol

Due squilli di Dybala e Morata riportano un pò di sereno nel pianeta juventino , terremotato dall’esclusione Champions. La Salernitana fa da agnello sacrificale e Allegri si presenta a -1 all’esame del prossimo turno con la claudicante Inter che non sa più vincere. Milan e Napoli sono +7 e a +4 ma con nove turni è lecito coltivare il sogno di un ribaltone che avrebbe del clamoroso. La Roma domina un derby che la Lazio si lascia sfuggire fin dall’inizio, con Abraham assoluto protagonista, con controsorpasso e quinto posto riconquistato. Mourinho vince il suo primo derby romano in una gara mai in discussione.
Ma al momento il calcio italiano ha altro a cui pensare: si raduna la nazionale di Mancini che rischia di passare dalle stelle del magnifico titolo europeo alla stalle di un possibile, cocente eliminazione mondiale. Gli spareggi con Macedonia del Nord e Portogallo (o Turchia) tengono tifosi e movimento col fiato sospeso. E il fresco flop delle squadre di Champions non fa sperare nulla di buono. Prima di pensare a preparare questa svolta cruciale Mancini perde Di Lorenzo e valuta l’eccellente forma dei gioielli del Sassuolo.
Nelle retrovie della lotta per l’Europa si stacca il Verona che si fa fermare dall’Empoli sbagliando con Simeone un rigore battuto due volte senza esito. In zona retrocessione si inguaia maggiormente il Venezia che si fa infilare da una doppietta di Caputo che trascina verso il centroclassifica la Sampdoria di Giampaolo.
Prestazione diligente e pragmatica della convalescente Juve di Allegri. In serie A procede come un rullo compressore: dopo il ko con l’Atalanta del 5 dicembre ha cominciato la risalita con un 2-0 con la Salernitana, che ha ribadito anche oggi. La serie positiva è ora di 11 vittorie e 5 pareggi, con 25 punti nel ritorno. Dopo le discussioni col tecnico, e in attesa di un nuovo round per il contratto, Dybala lascia il segno dopo 5’ su assist di Vlahovic. La Juve gioca mezz’ora a pieno ritmo e con qualità infilando il raddoppio con Vlahovic, ora a quota 21. Il resto è una partita controllata senza rischiare molto, col pensiero già rivolto all’Inter e cercando di allontanarsi dallo spettro del Villarreal. L’urlo di un Olimpico finalmente colmo di 50 mila spettatori mette le ali alla Roma che approccia il derby in maniera propositiva. Su angolo smanacciata di Strakosha e ginocchiata di Abraham per il vantaggio dopo 56». Giallorossi attenti, raccolti con Oliveira e Cristante in mezzo, Mkhataryan e Pellegrini dietro Abraham, con Zaniolo in panchina. Ma è soprattutto sulle fasce, con Karsdorp e uno spigliato Zalewski, che si creano i pericoli. La Lazio arriva tardi, Hysaj e Marusic perdono palloni, sul pressing giallorossi, i centrocampisti stentano, e il trio di difensori centrali crea una trincea che Immobile, lasciato troppo solo, non riesce a scalfire. Prima della mezz’ora c’è il raddoppio acrobatico di Abraham su apertura ispirata di Karsdorp. Sarri è nervoso, Milinkovic chiede con impeto di mettere a posto le fasce, e il tecnico inverte le posizioni di Anderson e Pedro. Ma la Roma va al riposo sul 3-0 perchè c’è una punizione a giro gioiello di Pellegrini dalla distanza che strappa anche il plauso di Totti in tribuna. Una Lazio avvelenata aggredisce la ripresa, ma la Roma non si disunisce e la Lazio non riesce a creare occasione. In contropiede Abraham, dominatore del match in ogni zona del campo, e record di 23 reti in stagione si mangia il gol più facile.
L’Empoli prosegue a stentare a arriva a 12 partite senza vittorie. Passa meritatamente con Di Francesco che si accende nella ripresa. Un rigore potrebbe riaprire la gara dei veneti ma Simeone si fa parare il tiro da Vicario, poi il penalty viene fatto ripetere e il Cholito prende il palo. Ci vuole un eurogol del giovane Cancellieri per inchiodare la gara sul pari che non esalta ma non deprime il Verona, che lamenta dieci assenze. Molto peggio va all’altra veneta, il Venezia, che continua a scivolare in classifica: il ko con una diretta concorrente, la Samp. E’ il decimo in 15 gare, con un solo successo. Ora è penultimo raggiunto anche dal Genoa, a -3 dal Cagliari. L’harakiri è frutto di insicurezza e inesperienza. La Samp conquista due palle che gridano vendetta con Sabiri che sfrutta grossolani errori difensivi. Ci pensa poi Caputo a capitalizzare i regali. Samp quasi salva, mentre il Venezia comincia asd annaspare.

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