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Con un piede in B, cresce l'attesa per la partita contro la Roma

CATANIA.  Il Catania si prepara al congedo. A tre giornate dalla conclusione del campionato, gli etnei sono ormai a un passo dalla retrocessione in Serie B. La certezza aritmetica potrebbe arrivare già oggi al Massimino, dove è attesa la Roma. In passato gli incroci con i giallorossi sono stati pieni di intensità ed emozioni. Stavolta si preannuncia ben altra atmosfera, a metà tra la delusione e la contestazione annunciata dalla tifoseria organizzata della curva nord che non sarà sugli spalti ma resterà fuori dallo stadio per protestare contro squadra e società.    
«Abbiamo ancora tre partite da disputare - spiega il tecnico Maurizio Pellegrino - non possiamo ignorarle. Bisogna onorare la maglia. Gli incontri che restano serviranno ai giocatori in organico per dimostrare di voler far parte del progetto futuro. Un futuro che, vi assicuro, è ben delineato. Il Catania tornerà in Serie A ancora più forte. Il primo a volerlo è il presidente Pulvirenti, che si è già messo al lavoro. Avvertiamo la sua presenza, sappiamo quanto tiene alla squadra».    
«Quanto alla contestazione dei tifosi - continua l'allenatore rossazzurro - non vorrei essere retorico, ma mi piace ricordare a tutti come la storia di questa società dica che i tanti momenti difficili vissuti, dalla radiazione ai campionati tra i dilettanti, siano sempre stati superati restando uniti».    
Ventidue i convocati. Out Andujar, Bellusci, Legrottaglie, Alvarez, Spolli, Almiron e Petkovic. In gruppo due elementi della formazione Primavera: l'attaccante Caruso, che ha debuttato in A domenica scorsa a Verona, e il centrocampista Garufi. «Chi è stato sotto tono a Verona non giocherà», assicura Pellegrino. Monzon e Barrientos capeggiano la lista degli uomini a rischio esclusione.

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