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Rosanero ad un punto dal paradiso

PALERMO. Ci siamo. Trecentocinquantasei giorni dopo la retrocessione in serie B oggi il Palermo può finire di espiare le sue colpe e cominciare a pensare davvero al futuro. Era il 12 maggio dello scorso anno quando a Firenze Luca Toni diede l’ultima spallata alla squadra di Sannino, che barcollava come un ubriaco di notte. Mancavano due giornate alla fine del campionato ma il destino dei rosa era segnato. Come è segnato da tempo il destino di questo Palermo di Iachini: oggi cerca l’ultimo punto per chiudere il conto ma di fatto è in A da molte settimane, forse dalla vittoria a Pescara a fine marzo. Un punto, basterà un punto per non pensarci più, comunque vada sugli altrti campi; ma il Palermo potrebbe ritrovarsi in A pur perdendo a Novara. Due le condizioni: che il Latina non vinca a Castellammare di Stabia o che l’Empoli perda sul campo del Brescia.
Tutto può capitare nel calcio e giocare sul sintetico non è agevole per chi non c’è abituato, ma è difficile pensare che il Palermo non faccia un punto a Novara dopo avere vinto le ultime cinque partite esterne di fila, trovandosi in uno stato di grazia mentale e atletica che gli ha consentito di scavare un baratro tra sè e le inseguitrici. L’autorità e la sicurezza con cui i rosa hanno schiacciato il Latina sette giorni fa non dovrebbero ammettere dubbi.


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