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Belotti: «Felice per la doppietta, ma resto con i piedi per terra»

L’attaccante non si monta la testa: «Se faccio bene il merito è di tutta la squadra»

PALERMO. Un mix di classe e potenza, stile e resistenza. Andrea Belotti è diventato grande. Le due perle che (ri)lanciano il Palermo all'inseguimento dell'Empoli ne fanno un protagonista a 360°, non più un jolly capace di spaccare le partite solo quando subentra a gara in corso (come in occasione dei precedenti gol contro Brescia, Siena e Trapani). L'imprendibile botta di destro al 45', l'imperioso stacco di testa al 90'. Uno show che il diciannovenne bergamasco poteva soltanto sognare: fino a poche ore dal fischio d'inizio in pochi avrebbero scommesso un centesimo sulla panchina iniziale del totem (almeno fino a ieri) Hernandez.
Belotti ringrazia, si fa gli auguri - ieri era il suo onomastico - e adesso chi lo smuove più dall'undici titolare? «Ma no - glissa il man of the match del “Barbera” - non pretendo niente, toccherà come sempre a Iachini decidere chi giocherà dal 1' contro il Lanciano». Sempre umile e timido come nei primi giorni in rosanero, ma la punta in prestito dall'Albinoleffe (il Palermo a fine stagione eserciterà il diritto di riscatto del 50% del cartellino) sa che sono queste le prestazioni che gli consentiranno di ottenere un futuro nel calcio che conta: «È vero, sono tra i grandi protagonisti di giornata però voglio sottolineare che il merito è di tutta la squadra che ha svolto un gran lavoro per riuscire a conquistare tre punti d'oro».
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