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Iachini: «Dobbiamo lavorare tanto»

I tifosi bresciani lo hanno ringraziato per la promozione del 2010: «Ma non ho la bacchetta magica»

PALERMO. Prima gli striscioni di ringraziamento dei suoi ex tifosi, poi l'abbraccio in sala stampa dei giocatori con cui ha condiviso la promozione in A del Brescia nel 2010. Per Beppe Iachini il match del Rigamonti è stato un condensato di emozioni.  Ma il tecnico di Ascoli è da sempre uomo pragmatico e, oltre alla stima degli avversari, sono arrivate per fortuna anche le risposte da un Palermo capace di rincorrere e riprendere l'avversario. «Era normale che si commettessero degli errori da ambo le parti - sostiene l'allenatore rosanero - perché le due squadre sono dei cantieri aperti. Io ho avuto solo otto giorni per lavorare con i ragazzi, Bergodi anche meno: ma tutto sommato ne è uscita una partita piacevole e siamo stati bravi, sia all'inizio che nel secondo tempo quando abbiamo raggiunto il giusto pareggio».
Iachini, tuttavia, individua il motivo per cui il Brescia è passato a condurre: «Siamo partiti molto forte e già nei primi minuti abbiamo avuto un'occasione importante per sbloccare il risultato con Di Gennaro, che ha calciato fuori da pochi passi. Purtroppo poi è calata l'intensità ed il Brescia ha preso campo creando i presupposti per il vantaggio che puntualmente è arrivato».
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