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Pazzini stende gli uomini di Maran: il Milan vince 4 a 2

Flamini, Balotelli e una doppietta dello scatenato attaccante stendono gli etnei, che vedono allontanarsi quasi definitivamente il sogno europeo pur essendo andati due volte in vantaggio a San Siro

MILANO. Emozioni, gol e pioggia: a San  Siro, il Milan contro il Catania, domina il primo tempo ma è  costretto due volte a rimontare e, alla fine, riesce a vincere  per 4-2. Mossa vincente, capace di sparigliare il gioco, è  quella di Pazzini che va in gol due volte, salva il terzo posto  e soprattutto Allegri che - in questo periodo - non se la passa  troppo bene.     Il Milan entra in campo carico e baldanzoso come Mario  Balotelli al rientro dopo due giornate di squalifiche che hanno  pesato tantissimo sui rossoneri. Allegri sembra non temere la  'concorrenzà di Seedorf, va per la sua strada e guida al meglio  la sua squadra, incassando la solidarietà della Curva Sud che  chiede più rispetto per il 'mister'. Dentro De Sciglio e  Nocerino, torna l'attacco a tre creste: Balotelli, Boateng ed El  Shaarawy. La presenza di superMario elettrizza il Milan che  schiaccia il Catania nella sua area.    


Il primo tempo è divertente e spettacolare: il Milan sa che  non può sbagliare. Primo colpo di scena al 3': tocco di mano in  area di Legrottaglie, l'arbitro lascia giocare. Al 5' Montolivo  prova il tiro, subito dopo si scatena Balotelli che libera il  destro. Il Milan attacca con grande energia e convinzione: la  combinazione Boateng-Balotelli funziona alla perfezione e la  coppia sfiora il gol al 17'. Al 18' ancora superMario va al tiro  ma il gol si fa attendere. Il Catania soffre e si difende,  riuscendo a impensierire il Milan solo al 22' quando Castro  salta secco Mexes ma la palla finisce sul fondo.      Al 30' il gol del Catania, quasi una beffa per il Milan:  punizione di Lodi dalla trequarti per la testa di Legrottaglie  che svetta su Bonera e Boateng. Il Milan reagisce alla grande e  cerca con caparbietà e ostinazione la rete del pareggio.  Traversa di Boateng al 32', subito dopo incredibile batti e  ribatti in area con il Catania che riesce a salvare per ben tre  volte (due sulla linea) grazie a Frison, bravo e fortunato.  L'arrembaggio del Milan non conosce sosta: al 36' gran colpo di  testa di Boateng. Al 42' Balotelli ci prova su calcio di  punizione. Ancora Frison ci mette una pezza, mandando in corner.  Il Milan è una valanga e al 45' trova il meritato pareggio con  un magnifico diagonale di Flamini che sfrutta al meglio una  intelligente sponda di Boateng.    


Il secondo tempo si apre nel segno del Milan che attacca  anche se con meno intensità. Ottimo Frison che - al suo esordio  in serie A - mostra grinta e personalità, negando la gioia del  gol a El Shaarawy in ben due occasioni al 6' e al 7'. Si spegne  Balotelli e si accende il Catania che al 20' trova il vantaggio  con una giocata da manuale. Splendido assist di Izco per  Bergessio che si produce in un perfetto lob che scavalca Amelia.  Il Milan è sotto choc. Allegri corre ai ripari: dentro Pazzini,  fuori Nocerino. Al 26' El Shaarawy spreca la palla del pareggio,  stoppa, mira ma incredibilmente butta a lato. Nervi tesi per  Balotelli che scivola sull'erba bagnata di San Siro e protesta  contro l'arbitro che estrae il cartellino giallo. Il Milan  sembra accusare il colpo ma riesce nuovamente ad agguantare il  pareggio con Pazzini al 30'. Gran botta di Balotelli non  trattenuta da Frison, si avventa Pazzini che mette a segno il  suo quindicesimo gol in campionato. Allegri ha la vista lunga  perchè due minuti dopo ancora Pazzini raccoglie un pallone  (tiro di El Shaarawy) respinto da Frison, lo spinge in rete e  riporta il Milan al terzo posto.      Il Milan recupera fiducia e mette il risultato al sicuro  negli ultimi secondi di una bellissima partita. Balotelli si  procura un rigore, lo trasforma con la classica freddezza. I  rossoneri vincono meritatamente e mantengono il terzo posto.  Resta il rebus di Allegri che, a dispetto di tutto e di tutti,  continua a macinare risultati. Il suo futuro è però ancora  avvolto dalla nebbia più fitta. 

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