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Derby, la storia si ribalta: il Catania vuole punti per l'Europa e il Palermo per la salvezza

CATANIA. Il derby della speranza. Da declinare in modo diverso in base ai punti di vista. Catania e Palermo si ritrovano in un faccia a faccia che sa di ultima chiamata. I rossazzurri, numeri alla mano, ancora potenzialmente in corsa per l'Europa League nonostante due pareggi nelle ultime due uscite, cercano un risultato pieno per alimentare il sogno di fine stagione. I rosanero lottano invece per allontanare un incubo, quello della retrocessione. La grande classica di Sicilia numero 84 propone ruoli invertiti rispetto a quanto visto negli ultimi anni. La leadership regionale è saldamente in mano al Catania, forte di ben 19 punti in più degli avversari, ma nello scontro diretto disputato all'andata fu il Palermo ad avere la meglio. Temi che s'intrecciano facendo da sfondo a una sfida sempre molto sentita dalle due piazze: la prevendita è giunta oltre quota settemila, al Massimino gli spettatori saranno oltre 16 mila, seicento dei quali nel settore ospiti. Un'attesa percepita anche da Rolando Maran, tecnico dei rossazzurri, che vincendo batterebbero il record di punti ottenuti in un campionato di Serie A (48) ed eguaglierebbero il primato societario di successi interni stagionali (11). «Sappiamo quanto tiene la nostra gente a questa partita - spiega l'allenatore del Catania - il bagno di folla nell'allenamento a porte aperte di giovedì lo ha confermato. Il calore dei tifosi è fondamentale, soprattutto in un incontro del genere. Sono sicuro che la spinta dagli spalti si avvertirà». «Probabilmente i rosanero - continua Maran - stanno vivendo il loro momento migliore in questa annata, ma a noi deve importare poco. Cercheremo di proporre il calcio che conosciamo, restando compatti e propositivi. Avere un buon approccio alla gara, stavolta più che mai, sarà determinante. L'Europa League? Meno partite restano e più diventa difficile, ma conserviamo la voglia di giocarci le nostre carte sino in fondo». Altrettanto battagliero Giuseppe Sannino, chiamato a interrompere una serie negativa che ha visto il Palermo perdere gli ultimi cinque derby disputati al Massimino. «Eravamo già morti cinque giornate fa - dice l'allenatore rosanero - ora stiamo vivendo. Mi rendo conto che la nostra tifoseria aspetta con il cuore in gola un risultato che mantenga viva la speranza. Giocheremo in uno stadio tutto colorato di rossazzurro: è bello anche per noi entrare in una arena così, non dobbiamo fare la vittima sacrificale». Annunciate un paio di novità di formazione da entrambe le parti. Maran ritrova Almiron e risolve il problema dell'assenza di Alvarez in difesa dirottando Bellusci a destra e inserendo Legrottaglie a centro accanto a Spolli. Sannino recupera l'acciaccato Ilicic, ma deve rinunciare a Miccoli, che verrà rilevato da uno tra Dybala e Boselli.

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