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Segnali di vita per il Palermo: i tifosi sognano il miracolo

La migliore prestazione stagionale serve per riaprire i giochi in chiave salvezza. La squadra di Sannino, infatti, recupera due punti su Genoa e Siena che pareggiano. Il quart'ultimo posto, a otto giornate dalla fine, dista tre punti

PALERMO. Peccato solo che questa Pasqua sia arrivata un po’ tardi. La ricorrenza, infatti, è servita per vedere risorgere il Palermo, che in casa demolisce la Roma con le reti nel primo tempo di Ilicic e Miccoli, tra i più criticati dal popolo rosanero. È arrivata tardi, è vero, ma non troppo tardi per ricominciare a sperare. Le partite che aspettano il Palermo non sono delle più facili, ma mancano otto giornate e il pareggio tra Genoa e Siena permette di accorciare le distanze. Il quart’ultimo posto adesso dista solo tre punti. E soprattutto dopo la migliore prova stagionale, crederci e impegnarsi diventa un obbligo per la squadra di Sannino. Una squadra che col 3-5-2 non è cambiata tanto dal punto di vista tattico, quanto da quello caratteriale. Un gruppo che di giocatori che si aiutava. Centrocampisti e ali che finalmente accompagnavano il reparto offensivo. Se a tutto ciò aggiungiamo Miccoli e Ilicic in giornata di grazia (il Palermo ha troppo bisogno di loro e la speranza è che questo non sia un episodio isolato) e il solito Sorrentino che mette una pezza in un paio di occasioni, la Pasqua rosanero diventa perfetta. La prestazione dei rosa è stata anche premiata dalla fortuna e finalmente si è vista anche una squadra cinica, che dopo aver rischiato il pari, segna il 2-0 mettendo in congelatore il risultato. Andreazzoli nella ripresa rivoluziona i giallorosso con gli ingressi di Pjanic e Osvlado, ma a parte qualche calcio piazzato e un paio di tiri da fuori, non sono tanti i brividi messi sulla schiena dei 15 mila del Barbera. Al resto ci pensano i rosanero, lucidi nel mantenere il pallone in momenti decisivi della partita senza mai dare l’impressione di una squadra passiva tutta rintanata in difesa.
Palermo in palla in avvio di gara. Le due squadre se la giocano e Kurtic e Barreto hanno il merito di accompagnare Miccoli e Ilicic nelle azioni d’attacco. Il primo squillo rosa arriva al 7’ con la traversa di Miccoli su punizione. È un Palermo che finalmente fa vedere un po’ di gioco in avanti, trascinato da un Miccoli finalmente in palla. Complice anche la Roma che crea dei solchi tra difesa e attacco favorevoli ai rosanero. È al 21’ che il Palermo approfitta di questi enormi spazi. funziona il dialogo tra Ilicic e il capitano, col numero 10 che manda in bambola Piris e lancia per Ilicic. Il controllo dello sloveno è perfetto e la sua conclusione lascia di sasso Stekelenburg. Totti e compagni sono sotto shock e la squadra di Sannino ha il merito di non accontentarsi. Un minuto dopo il vantaggio, infatti, i rosa meriterebbero il 2-0. Ma il tiro di Kurtic, servito da Morganella, si stampa sul palo ed è il secondo legno rosa. Attenzione, però, sempre alla Roma che si fa pericolosa con Totti al 33’. Il capitano giallorosso, che festeggia i vent’anni dal suo esordio in A, ha a disposizione un rigore in movimento, ma calcia debole e centrale, favorendo l’intervento di Sorrentino. E per la prima volta in questo campionato al Palermo succede un inedito: quello di essere pure cinico. All’occasione fallita dagli ospiti, infatti, il Palermo risponde con il raddoppio meritato. Stavolta Ilicic e Miccoli si scambiano i ruoli ed è il capitano ad anticipare Burdisso e a fulminare Stekelenburg, dopo assist dello sloveno. Il 2-0 all’intervallo è meritato per il miglior Palermo di stagione.
Andreazzoli rivoluziona la sua squadra, inserendo a inizio ripresa Pjanic e Osvlado per Tachtsidis e Perrotta. Al 51’ finisce anche la partita di Miccoli, che viene sostituito da Dybala, mentre al 60’ Dossena lascia il posto a Garcia. Come c’era da aspettarsi è la Roma a fare la partita. Ma più che gli attacchi dei giallorossi, sono i calci piazzati sistematicamente fischiati da Calvarese a favore degli ospiti. Ma non si gioca a porta romana. Il Palermo, infatti, non è passivo e quando può, non disdegna di mettere paura alla retroguardia giallorossa. Soprattutto con Ilicic che cerca il più possibile di far salire i suoi. All’80’, invece, Barreto, tornato oggi dopo infortunio, getta la spugna per crampi e viene sostituito per Faurlin. Non succede altro, arriva la quarta vittoria in campionato. Finalmente una gioia, finalmente braccia alzate e una parola ritrovata dentro l’uovo di Pasqua: speranza.

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