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Zamparini: azionarato popolare? Solo demagogia

Il presidente risponde con ironia all'ipotesi di una cessione del Palermo: «Dubito che si trovino 500 mila azionisti. La stampa dà rilievo solo alle voci contrarie, io che non sono palermitano vengo trattato malissimo dopo quello che ho dato a Palermo in dieci anni. La gente mi è vicina, mi fermano per la strada per cercare conforto»

PALERMO. «In caso di azionariato popolare sono disposto a fare uno sconto». Il presidente Maurizio Zamparini risponde con ironia all'ipotesi di una cessione del Palermo. «Dubito che si trovino 500 mila azionisti - ha detto ai microfoni di Stadionews -, è solo demagogia. La stampa dà
rilievo solo alle voci contrarie, io che non sono palermitano vengo trattato malissimo dopo quello che ho dato a Palermo in dieci anni. La gente mi è vicina, mi fermano per la strada per
cercare conforto». Zamparini alza il tiro contro i tifosi che l'hanno contestato nella gara di ieri contro il Pescara. «Mi spiace che nessuno creda nella salvezza, non è che abbiamo sempre giocato malissimo - ha proseguito -. Contro Atalanta e Pescara non siamo stati distrutti, siamo solo andati in confusione lasciando spazio alle ripartenze degli avversari. Eventuale retrocessione?
Il Palermo ha fatto 50 anni in B, non capisco questa tragedia della retrocessione. Faremmo come la Sampdoria che è tornata subito in A. La contestazione è manovrata, probabilmente anche
da prima delle sconfitte». «Non ho nessuna paura della Serie B, in caso di retrocessione perderemmo valore ma non farei nessuna smobilitazione - ha concluso -. Saliremmo subito come la Sampdoria. Comunque lavoro da dieci giorni sotto traccia per fare un grandissimo Palermo con dei soci importantissimi. Il Palermo deve restare in serie A».

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