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Arriva la Samp, Maran perde Gomez: Castro in attacco

"Nonostante le recenti vittorie, voglio vedere in campo la rabbia di una squadra ferita. Per fare bene ci serve quel tipo di aggressività. Confermarsi non è mai semplice ", ha detto alla vigilia della sfida contro i blucerchiati l'allenatore del Catania

CATANIA. Tre vittorie in otto giorni sono un buon viatico natalizio, ma insistere sul canovaccio più semplice sarebbe fuorviante. Niente regali in anticipo, nessun ammorbidimento in vista. Le intenzioni del Catania e di Rolando Maran sono chiare e mal si conciliano con il clima del periodo. Superate Cittadella e Parma in Coppa Italia e tornata al successo in campionato piazzando a Siena il primo colpo esterno stagionale, la squadra etnea aspetta la Sampdoria al Massimino con il duplice obiettivo di prolungare la serie positiva e tagliare con due giornate d'anticipo quota 25, identificata da più di un giocatore rossazzurro quale traguardo di metà percorso. «Nonostante le recenti vittorie, voglio vedere in campo la rabbia di una squadra ferita. Per fare bene ci serve quel tipo di aggressività. Confermarsi non è mai semplice - sottolinea Maran - per trovare continuità bisognerà raddoppiare gli sforzi. Il futuro è nelle nostre mani. Quando riusciamo ad avere la carica agonistica e lo spirito di sacrificio giusti siamo in condizione di mettere in difficoltà chiunque». Maran ha un motivo in più per battere i blucerchiati: furono proprio i doriani, lo scorso giugno, a negare al suo Varese la promozione in Serie A spuntandola nella finale dei play off cadetti. «Ricordo - dice l'allenatore del Catania - l'amarezza provata per l'esito di quella doppia sfida, condizionata in modo decisivo dall'immeritata sconfitta rimediata nella gara d'andata. Questa, però, è un'altra storia». «La Samp - continua Maran - è una formazione che in trasferta ha spesso saputo farsi rispettare grazie alla propria compattezza. Sarà importante sbagliare il meno possibile in fase di impostazione. Stanchezza per i numerosi impegni ravvicinati che il calendario ci ha imposto? Non penso sia un problema, quando vinci la fatica si sente meno». La seduta di rifinitura ha consegnato una cattiva notizia al tecnico trentino: Alejandro Gomez non ha smaltito i postumi di una botta ed è rimasto fuori dalla lista dei 23 convocati. «Gomez ha fatto di tutto per esserci, ma accusa ancora forte dolore», conferma Maran. Sarà Castro a rilevare il Papu nel tridente, completato da Bergessio e dal rientrante Barrientos. La buona nuova riguarda invece la mediana, dove torna a disposizione Izco, che affiancherà Lodi e Salifu, confermato titolare con la complicità dell'assenza dello squalificato Almiron. L'unico dubbio riguarda il ruolo di centrale difensivo accanto a Legrottaglie: Rolin non è al meglio, in corsa per una maglia Spolli e Bellusci.

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