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Gasperini: "Non ci faremo schiacciare dalla Roma"

Il tecnico rosanero non si fida dei giallorossi reduci da due sconfitte: "Sono una grande squadra, ma noi abbiamo preparato bene la partita"

PALERMO. Non si fida Gasperini. Non si fidava del Milan versione bassifondi, non si fida di una Roma ridimensionata dopo i ko con Udinese e Parma. «Sono una grande squadra – afferma Gasp - i risultati per ora non sono dalla loro parte ma hanno un organico di tutto rispetto. Zeman per certi versi gioca un calcio spettacolare, noi non vogliamo farci schiacciare, vogliamo contrastare bene la Roma e abbiamo preparato bene la partita».

All'Olimpico non ci sarà Donati, «un'assenza importante, perchè nella costruzione della manovra ci aiuta tanto - confessa Gasperini - Un calciatore come Donati in rosa non c'è, ma i difensori devono comunque giocare la palla, lo hanno fatto nelle altre partite von Bergen, Munoz, Garcia. Certo, è diverso per loro perché Massimo ha una certa esperienza». Così da centrale giocherà Von Bergen con Munoz e Garcia ai suoi lati. Potrebbe rientrare fra gli undici Kurtic, in questo caso uscirebbe Rios.

Ma anche la Roma avrà qualche assenza. Sicuramente Stekelenburg che sarà sostituito, tra i pali, da Goicoechea. E forse anche Osvaldo che non è al meglio. Al suo posto potrebbe giocare Destro. Zeman, intanto, non arretra di un centimetro. «Perché devo cambiare le cose se a me danno soddisfazione?». Risultati negativi e malumore della piazza non hanno scalfito la tenacia del boemo. Alla vigilia della gara dell'Olimpico contro il Palermo, il tecnico della Roma mostra ancora una volta di credere ciecamente nel suo 'modus operandi’ e fa intendere che il pensiero di lasciare la panchina giallorossa non lo sfiora minimamente. Le dimissioni non sono contemplate, l'esonero è invece una strada percorribile dalla dirigenza. «Ma con questi risultati siamo settimi, ci sono tredici squadre sotto di noi, quindi tredici allenatori dovrebbero essere esonerati, ma io non la penso così - si difende il boemo - Non mi preoccupo, poi nel calcio può succedere di tutto e se la società non è contenta può cambiare. Io continuo a dire che so quello che faccio e perché lo faccio».

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