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Silvestre: con Milan e Roma prove importanti

Il difensore: due trasferte consecutive che diranno molto sulla vera identità del Palermo targato Mangia

PALERMO. È arrivato a Palermo e si è trovato immerso in una situazione che definire confusionaria è dire poco. Una squadra rivoluzionata fino agli ultimi giorni di mercato, un allenatore esonerato alla vigilia dell’inizio del campionato e la squadra affidata a un esordiente in Serie A. Eppure Matias Silvestre non si è mai chiesto: «Ma chi me lo ha fatto fare?».
L’ex difensore del Catania, invece, si è subito calato nella realtà rosanero, diventando fin da subito uno dei pilastri della squadra e dimostrando di valere fino all’ultimo centesimo quei 7,3 milioni di euro che Zamparini ha speso per portarlo dall’Etna all’ombra di Monte Pellegrino. «Sono sempre stato molto convinto della mia scelta. È vero, è successo un po’ di tutto prima dell’inizio del campionato. Ma ora la squadra sta andando bene, come pensavo prima del mio arrivo. Al secondo posto si sta molto bene, però dobbiamo ricordare che abbiamo disputato solo cinque giornate».
E probabilmente tra le tante cose che non si aspettava nella sua avventura rosanero c’è anche quella dell’inedita coppia di difensori centrali che forma con Migliaccio. «Con Giulio va molto bene, formiamo davvero una bella coppia. Ma tutta la squadra sta attraversando un buon momento di forma. Per noi è stato molto importante non aver preso gol nelle ultime due partite». Il discorso sul reparto difensivo, però, non si esaurisce qui. Silvestre parla anche di Tzorvas e degli esclusi. «L’intesa con Tzorvas migliora giorno dopo giorno. Inoltre, sta facendo grossi sforzi per imparare l’italiano. In campo dà sicurezza ai difensori. Le esclusioni di Munoz e Cetto? Entrambi continuano ad allenarsi bene a dimostrazione che questo è un bel gruppo, in cui tutti giocano per il bene del Palermo. Quando scenderanno in campo, dimostreranno di essere da Palermo».
Nessun problema, invece, per il difensore argentino a essere considerato un nuovo pilastro. «È più semplice esserlo in un gruppo in cui c’è gente con tanta esperienza. Questo ha aiutato anche il mio inserimento che è stato molto veloce anche perché ormai conosco il calcio italiano».
E per quanto riguarda la squadra, Silvestre non se la sente di parlare di obiettivi a lunga scadenza, ma ammette che le prossime due trasferte consecutive contro Milan e Roma diranno molto sulla vera identità del Palermo targato Mangia. «Le prossime due partite potrebbero darci una risposta su dove può arrivare il Palermo. Continuo a pensare, però, che l’obiettivo della squadra sarà sempre pensare gara dopo gara».
Silvestre dà anche un parere sull’operato di Mangia. Anche per lui, il tecnico ha rappresentato una sorpresa. «Mi ha stupito il suo entusiasmo e la motivazione che ha dato alla squadra dal momento del suo arrivo. Abbiamo sempre lottato su ogni pallone, dando il massimo. Da parte nostra c’è sempre stato grande impegno nel seguire le indicazioni del nostro mister. Penso che sia questo il nostro segreto».
E tra le indicazioni del nuovo mister, è visibile anche l’impegno dei giocatori sulle palle inattive. La conferma arriva da l centrale ex Boca Juniors. «Stiamo lavorando tanto su queste situazioni da palla ferma, sia in attacco, sia in difesa. Spero che arrivi anche a me la palla giusta, voglio che arrivi presto il mio primo gol in maglia rosa».
Manca il gol, ma a Silvestre manca anche la convocazione nella nazionale argentina. Anche se apre pure alla possibilità azzurra, vista la sua cittadinanza italiana. «Fanno piacere i complimenti e sapere che tanta gente mi considera da nazionale. Io spero sempre che ci sia il mio nome nella lista dei convocati e cercherò di migliorare perché arrivi presto. Se dovesse arrivare prima una chiamata dall’Italia? Non credo che al momento sia una possibilità concreta, ma valuterei se dovesse arrivare prima di quella argentina».
Da ex Catania, inoltre, Silvestre parla di quella che è la sua nuova vita nel capoluogo siciliano e di quella che ha lasciato. «Mi sento ancora con tanti amici del Catania, anche con qualche ex compagno. Mi trattano bene, sanno che ho fatto una scelta importante per la mia carriera. L’impatto con Palermo, invece, è stato molto sereno. Fa piacere essere stato considerato come giocatore importante, questo mi carica. Le buone prestazioni, inoltre, mi hanno aiutato».

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