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Bertolo: "Grazie Mangia, un'occasione attesa due anni"

Parla in conferenza il centrocampista del Palermo. "Vivo un momento molto felice, ma adesso voglio continuare a giocare. Mi sto allenando per questo. Se sono ancora qui è anche merito di presidente e società che hanno creduto in me"

PALERMO. Rivincita, rinascita. Chiamatela come volete. Nicola Bertolo definisce quello che sta vivendo semplicemente «un momento molto felice». E come dargli torto? Un primo anno in rosanero vissuto più in panchina che in campo. E la musica non è cambiata neanche col cambio di allenatore con Roossi che era subentrato a Zenga. Un altro anno, quello passato, trascorso in prestito in Spagna al Real Saragozza, «che mi è servito molto – afferma Bertolo – per fare accrescere la mia consapevolezza e autostima». Anche questa stagione era cominciata con un grosso punto interrogativo. Da uomo con le valigie in mano, Bertolo, intervenuto oggi in conferenza stampa a Boccadifalco, si è trasformato in sorpresa del nuovo Palermo targato Mangia.

E il centrocampista argentino, 26 anni il prossimo gennaio, ringrazia prima di tutto proprio l’allenatore. «Ringrazio Mangia per l’opportunità che mi ha dato, l’aspettavo da due anni. Ma ancora non è stato fatto nulla, ho giocato solo due partite». Bertolo, infatti, ha già chiaro in mente l’obiettivo della sua stagione. «Voglio solo giocare tante partite e magari non essere più sostituito, ma giocare tutti i novanta minuti. Se poi arrivano i gol come col Cagliari, bene. Ma prima di tutto voglio fare il bene della squadra. E sono contento anche del ruolo, qui in Italia sento che è sulle fasce il mio ruolo più congeniale, sia a destra, sia a sinistra».

Bertolo, inoltre, spiega i pregi dell’allenatore rosanero. «Il segreto di Mangia? Nel calcio non ci sono più segreti. Di lui, però, posso dire che è un trascinatore, ha grande voglia di vincere e riesce a trasmettercela». Al ritorno di Alvarez dall’infortunio, Bertolo dovrà però convincere Mangia di meritarsi una maglia da titolare. «So di essere stato agevolato dall’infortunio di Alvarez, ma so di allenarmi al massimo, è così che ho convinto il mister. Sarà lui poi a fare le scelte».

Ma i ringraziamenti di Bertolo non finiscono qui. «In ritiro ho detto che se qualcuno mi chiedeva di andare, sarei partito. Nessuno me lo ha chiesto e ora dico grazie a società e presidente perché posso dimostrare di saper giocare nel calcio italiano».

Infine un accenno anche alla sfida casalinga che aspetta i rosanero domenica, quando al Berbera arriverà il Siena. «Dobbiamo fare il nostro gioco, come ci chiede il mister e pensare di fare solo i tre punti. Sappiamo che hanno fatto molto bene, soprattutto a Roma, dobbiamo temerli, ma conosciamo la nostra forza in casa e dobbiamo vincere».

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