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Difesa Zamparini: "Mercato da 10 in pagella"

Il presidente oggi in città ha giustificato tutte le scelte della campagna trasferimenti appena conclusa. "Era giusto mandare via la vecchia guardia". E su Mangia: "E' una soluzione ponte. La contestazione? I veri palermitani mi vogliono bene"

PALERMO. Difende, anzi elogia l’operato dei suoi dirigenti in questo calciomercato appena terminato. E va avanti, nonostante dopo dieci anni sia cominciata una contestazione, seppur timida, di una frangia di tifosi e nonostante «apro i giornali e noto una certa “buona stampa” che critica il Palermo in un modo che non merita».
È questo in sintesi il succo della conferenza stampa di oggi del presidente Zamparini allo stadio Barbera. Ma i temi snocciolati sono comunque tanti.
 
"Il Palermo ha speso". A partire dai numeri. Numeri che attestano la volontà del club nel continuare ad investire. «Noi abbiamo speso oltre 40 milioni a dispetto di 37 milioni di entrate. Più altre spese, andremo a un passivo generale di circa sei milioni. Questo per dire che il Palermo ha speso, sapendo che c’era un nuovo allenatore e che questo sarà un anno  di transizione».

"Giusto privarsi dei senatori". Ma nonostante gli investimenti, la gente accusa di avere smembrato l’organico, dopo essersi privato di tanti senatori. Ecco, allora che il numero uno del club di viale del Fante spiega questa scelta. «Credevo di tenerli tutti prima delle le partite col Thun, ma dopo l’eliminazione dall’Europa League, ho visto che lo zoccolo duro non aveva più allegria, né entusiasmo. È stato in questo momento che ho pensato bene di prendere coi miei collaboratori giocatori con voglia di venire qui, che considerassero Palermo come un punto di arrivo. Ecco spiegati gli ultimi acquisti. Credo che Della Rocca sarà presto convocato e Barreto è già un nnazionale. E sono felice di aver preso anche il portiere greco e il centrocampista Vasquez. Certo, al mercato eravamo preoccupati di un’altra cosa: che nessuno voleva venire e molti volevano andare via. Ma non certo per me, perché ho sempre pagato ogni mese. La vecchia guardia, però, mi ha chiesto di cambiare aria per migliorare lo stipendio, quello a cui pensano di più. E tutti lo hanno migliorato, ultimo Nocerino che aveva già un accordo col Milan per gennaio. La gente non può pensare che io posso fare come il Napoli, perché  se avevo la squadra partenopea, non vendevo Pastore. Ma io ho delle spese da rispettare».

"Pioli? Avevo paura di andare in B". Dalla questione giocatori si passa poi a quella dell’allenatore. Prima di tutto, la decisione di esonerare Pioli. «Avevo anche un buon feeling con il mister. Ma vuoi per l’inizio della preparazione, vuoi per altri fattori, dopo Trapani e Napoli mi sono preoccupato. Quando dicevo di voler tenere Pioli per quattro anni, mi auguravo che fosse davvero così. Ma avete visto il Palermo di questi due mesi, però? Avevo il timore di andare in B. Forse ho fatto un errore all’inizio, perché Sogliano mi aveva consigliato il suo tecnico al Varese Sannino. Poi ho chiesto altri pareri e ho voluto decidere io».

"Mangia soluzione ponte. Ranieri e Rossi tra un mese...". Dopo il tema Pioli, inevitabile non passare in rassegna anche il discorso Rossi e soprattutto sul nuovo tecnico: “l’allenatore a tempo”, Davis Mangia. «Dopo Napoli, ho sentito Rossi e Ranieri: quest’ultimo mi ha comunicato che era impegnato per un mese. Ho riparlato con Rossi, anche per consigli sui giocatori che stavo per prendere. Credo che anche lui abbia in prospettiva dei club più importanti. Certo, mi avrebbe risolto un problema, dando la squadra a un allenatore esperto. In questo frangente, quindi, ho scelto per il migliore allenatore della Primavera in Italia, e abbiamo pensato a questa soluzione ponte. Per vedere prima il valore di Mangia e poi per capire se si liberano Rossi o Ranieri, gli unici due che mi convincono e credo che tra circa un mese saranno entrambi liberi. Ho parlato chiaramente con Mangia, sa di essere di transizione, ma che è anche una grande occasione per lui e magari, se i risultati sono dalla sua parte, resta pure».

Sogliano resta in sella. Zamparini fa chiarezza anche sulla vicenda Sogliano, che a un certo punto ieri era dato per dimissionario per divergenze col presidente. «Con Sogliano ho un alterco, ma di lavoro come è normale che sia, riguardo un bonus di un giocatore. Ma se doveva dimettersi, allora Foschi si sarebbe dovuto dimettere ogni due giorni per quante volte c’ho litigato. La stampa ha dato 5 al nostro mercato, ma io ho dato 10 a Sogliano e Cattani. Il Palermo è una delle squadre che ha investito di più, forse la seconda».

Zampa resta e annuncia il suo Galliani. Il sottofondo della conferenza, invece, è stato spesso rappresentato dai cori di un gruppo di tifosi. Zamparini si è anche messo a ridere, quando ha sentito il coro: “Maurizio, esci la grana”. «Questi non sono i palermitani. Quelli veri mi vogliono bene, perché conoscono i nostri sforzi. Mi spiace essere criticati prima di scendere in campo. Ma io a Palermo rimango perché la gente vera mi vuole bene e mi capisce. E ritengo di meritare questa fiducia, perché l’ho dimostrato in questi anni. Certo, è vero che la scorsa stagione certi rapporti con i tifosi sono cambiati. E ci rimango male per certe contestazioni, ma quando vado in giro per la città, coi veri cittadini che mi dimostrano affetto, mi tranquillizzo». Ma a proposito di proprietà, per il presidente è anche tempo di annunci. «Io da Palermo andrò via come presenza, ma non come proprietà. E ho già trovato anche la persona che mi sostituirà. Una sorta di figura alla Galliani. Lo annuncerò nel giro di un mese e mezzo e a quel punto non parlerete più con me ma con lui».

Il presidente in  mezzo ai contestatori. Per la cronaca, poi Zamparini, accompagnato da Giovanni Tedesco è anche sceso nel piazzale dello stadio Barbera che lo contestavano. «Non mi hanno fatto parlare, ma sono situazioni che succedono», ha detto ai microfoni di Sky.


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